Partenza / Arrivo: Rifugio Valmaron - Enego (VI)
Lunghezza: 40 km
Dislivello: 900 m slm
Tempo di percorrenza: 3.30 ore
Quota massima: 1920 m slm
Difficoltà:
Periodo consigliato:
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ALTOPIANO DI ASIAGO: DA VALMARON A PORTA MOLINA

 
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Con questa escursione andiamo a pedalare sulla Piana di Marcesina, in quel territorio che a breve sarà monopolizzato da molti di noi, che nei mesi invernali, si trasformano in sciatori di fondo.

Punto da raggiungere: Punta Molina, partendo dal Rifugio Valmaron.
 
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Siamo in undici biker pronti alla partenza, con caratteristiche un po’ di tutti i tipi: dai fondisti ai velocisti, e ciclo-escursionisti come noi.
Pronti, per andare a percorrere questi 40 chilometri di tracciato, che ci accompagneranno in una delle zone più caratteristiche dell’altopiano di Asiago.
 
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Partiamo con un primo breve tratto su asfalto. Poco dopo inizia lo sterrato e, guardando sulla destra, vediamo il Colle del Lupo. Le gambe sono già calde e il gruppo di velocisti ci ha già staccato quando imbocchiamo la graziosa Val Brutta.

Una salita a sinistra ci porta a prendere un single track nel bosco, tratto che, devo dire, ci piace molto. Passiamo sopra ad un tappeto di aghi di pino e qualche roccia mossa, qua e là. Questo ci fa sbucare in Val Coperta. La attraversiamo nella sua intera lunghezza, percorrendo un terreno misto, tra asfalto e sterrato.
 
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Prendiamo ora la strada forestale della Dragonale, qui lasciamo andare un po’ i freni in una veloce discesa nel bosco, facendo attenzione a non trovare dei pedoni dietro alle curve cieche. Attenzione soprattutto alla sbarra di ferro che ci aspetta verso la fine, poco prima di raggiungere il tratto asfaltato.

Questo, dove siamo ora, è l’ultimo tratto della provinciale che sale da Selva di Grigno, la famosa strada denominata “Barricata”. Aperta al traffico esclusivamente per i residenti, o con permesso, è percorribile solo in salita ed è molto conosciuta ed apprezzata dai ciclisti della zona.

Raggiungiamo il Rifugio Barricata, dove è possibile fare una sosta prima di riprendere lo sterrato verso Malga Buson, nei pressi di Monte Cucco. La salita è tranquilla e regolare, riparata dagli alberi. Pedaliamo in direzione Malga Mandrielle per circa 3 km.
 
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Al bivio per Gallio, o Campomulo, continuiamo a salire lungo quelle che saranno le fatidiche piste da fondo che conducono al Rifugio Adriana malga Moline, chiamata anche, a circa 1800 metri di quota. Questo luogo, da dicembre a fine marzo o aprile sarà completamente ricoperto di neve e raggiungibile solo con gli sci stretti o con le ciaspole.
 
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Il sentiero è ora un po’ tortuoso, ma agibile. Pedalando con forza e, in qualche caso camminando qualche metro, ci fa giungere a Punta Molina, con i suoi 1920 mt di quota.

Questo luogo è un vero e proprio balcone sulla Valsugana, e ci offre una vista spettacolare sulla valle e sulla catena montuosa che la sovrasta: dal Pavione alle Pale di San Martino, si vede la Cima D’asta che fiancheggia la Cima Sette Selle, i Lagorai e il Fravort.
 
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Ora ci possiamo cambiare con abiti asciutti e, guardando il panorama, fare uno spuntino con quello che ci siamo portati dentro lo zaino.
Ragazzi si parte! Ancora poche decine di metri di dislivello positivo e poi inizia la discesa.
 
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Andiamo giù, tra sassi e prato, usando larghi “fuori sella” fino ad arrivare al sacello Fossetta. La sua omonima malga è a qualche centinaio di metri, la superiamo e andiamo ancora giù fino al Tiffgruba, che è il nostro bivio per la Strada degli Alpini.
 
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La discesa è divertente e, in poco più di 3 km, torniamo al Rifugio Barricata. Stavolta però lo aggiriamo, superandolo alle spalle e scollinando verso la Piana di Marcesina.

Ci avviciniamo all’ultima asperità della giornata percorrendo un bel tratto panoramico, tra le malghe oramai chiuse e i verdi prati abbandonati dopo l’alpeggio.
Superato l’Albergo Marcesina, una strada bianca a sinistra, ci accompagna ai piedi del Passo Forcellona.

Bella tosta questa salita, solo il biker più allenato riesce ad affrontarla senza mai posare i piedi a terra. Le pendenze infatti, raggiungono in qualche tratto anche il 35%! Molti di noi salgono a piedi, fermandosi a respirare ogni tanto. Guardiamo lo spettacolo alle nostre spalle che da laggiù ci saluta e ci prepariamo ad una degna conclusione per questo tour.

Non ci rimane che scendere per qualche chilometro: il Rifugio Valmaron è lì che ci sta aspettando. Marco e Patrizia sono pronti a coccolarci con le loro pietanze, e a soddisfare la nostra sete con una fresca Kent doppio malto.

Zero pensieri

Buon viaggio
 
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Foto di Massimo Bordin e Matteo Scarso
 

ALTRE INFORMAZIONI

Rifugio Valmaron: Tel. 0424.490267 www.valmaron.it
 

Le tracce presenti e scaricabili sono frutto della nostra personale registrazione. Non ci assumiamo alcuna responsabilità riguardo la correttezza della traccia stessa e tantomeno della condizione e percorribilità dei sentieri, poiché la loro situazione è in continuo evolversi. Ricordiamo che la percorrenza dei sentieri e strade montane, CAI e non, è disciplinata da regolamenti Nazionali, Regionali e Provinciali che in alcune circostanze NON permettono la percorrenza ai ciclisti, pertanto è doveroso informarsi riguardo tali norme e rispettare quanto indicato, anche dovendo smontare dalla propria bici e proseguire a piedi. È vivamente consigliato percorrere le tracce accompagnati da personale esperto che conosca il territorio ed il percorso.
Per informazioni info@mtbtech.it

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