Canyon EXCEED CF SLX 9.9 Di2

…dimostra l’evoluzione che sta avendo questo formato di ruote sempre più polivalente

 
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Canyon EXCEED CF SLX 9.9 Di2. In questo test abbiamo provato una delle bici front più apprezzate, in una versione dal montaggio al top delle aspettative.
EXCEED per CANYON identifica la serie di mountain bike, rigorosamente con ruote da 29 pollici, ad alte prestazioni, con telaio in carbonio e forcella ammortizzata, declinate alla disciplina crosscountry marathon.
 
Ma l’attuale tendenza pare essere indirizzata verso l’utilizzo di biciclette bi-ammortizzate anche in questo ambito d’utilizzo, sarà la fine delle front?

Proviamo a dare risposta attraverso il test di questa CANYON EXCEED 9.9
 

COM’È FATTA

Il modello provato, CANYON EXCEED CF SLX 9.9 Di2, è presente nel catalogo Canyon dell’anno in corso ma lo riteniamo aggiornato anche per l’anno che verrà in quanto non ci sono modifiche al telaio per i modelli 2017 che potete trovare nel sito www.canyon.com.
 
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TELAIO

Come per tutta la linea CANYON EXCEED è interamente realizzato in fibra di carbonio, materiale che permette di ottenere una risposta meccanica calibrata e ben specifica, oltre ad essere più leggero rispetto alle più comuni leghe di metalli. Il peso del telaio è di soli 870 grammi.

Geometricamente rispecchia quanto di più orientato alle gare si possa cercare. Un angolo sterzo di 69.5 gradi abbinato ad un angolo tubo sella di 74 gradi, un passo di 1103.9 mm e la lunghezza dei foderi di soli 427 mm per la bici in taglia M (432 per la taglia L e 437 per la XL) sono i valori di maggior spicco.
 
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Tecnicamente troviamo una serie sterzo conica di modeste dimensioni con cuscinetti integrati per incrementarne la rigidità, mentre il passaggio cavi è completamente interno.
 
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Centralmente il movimento centrale con calotte inserite a pressione (pressfit) è inscatolato in un incrocio di tubazioni che ne rafforzano le qualità di rigidità torsionale oltre a creare spazio per la batteria del sistema Di2.
 
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I foderi posteriori integrano da una parte la pinza freno, fissata ad entrambi, mentre dalla parte opposta passa all’interno il cavo del deragliatore posteriore. La giunzione tra i foderi alti e il tubo orizzontale è armoniosa e crea una linea estetica uniforme. Tornando ai foderi superiori, non presentano curvature degne di nota e la sezione è triangolare.
 
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Come in molte CANYON troviamo il sistema Impact Protection Unit che evita una rotazione completa del manubrio e quindi il conseguente danneggiamento della tubazione orizzontale.

All’interno del triangolo principale c’è lo spazio per il porta borraccia, mentre nella parte inferiore segnaliamo la presenza di una protezione montata di serie, che è sempre un piacere trovare.
 

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COMPONENTI

Come anticipato, abbiamo a che fare con una top di gamma e come tale non può mancare un montaggio completo Shimano XTR nella versione con cambi elettronici Di2.
 
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Non ci soffermeremo molto sulla tecnologia di questi cambi in quanto talmente sofisticata che richiederebbe un approfondimento dedicato.

La rapportatura è composta da due corone 28-38 e undici pignoni 11-40, il deragliatore posteriore è dotato di controllo dell’oscillazione.
 

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Pedivelle XTR da 175 mm di lunghezza e impianto frenante anch’esso XTR, con dischi da 180 mm all’anteriore e 160 al posteriore.
 
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RockShox RS1 è la forcella, famosa per essere a steli rovesciati, 100 mm di corsa e con comando a manubrio per il blocco dell’affondamento.
 
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I cerchi sono in carbonio, DtSwiss XRC 1200 SPLINE, i raggi piatti a testa dritta e mozzi anch’essi DtSwiss.
Il montaggio di serie prevede coperture Continental X-King Race Sport da 2.2 pollici di larghezza ovviamente da 29 pollici.
 
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Terminano il montaggio la sella Fizik Tundra supportata dal reggisella Canyon S25, realizzato in carbonio con un particolare design “a foglia” per aumentare il comfort in corsa. Diametro 30.9 mm.

Il manubrio in carbonio è marchiato Canyon, largo 720 mm, 5 mm di rise e 9 gradi di backsweep. L’attacco manubrio dal profilo esagonale è lungo 90 mm ed ha un angolo di +/- 8 gradi.
 

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IL TEST

Abbiamo ricevuto la CANYON EXCEED CF 9.9 Di2 in taglia M e colorazione “volcano black”, il peso della bici completa si attesta a soli 9,3 kg senza pedali.
 

IN SELLA

La posizione di seduta è centrale al mezzo e le distanze tra manubrio, sella e pedali sono correttamente proporzionate tra di loro donando immediatamente una sensazione di totale controllo.

Il manubrio è basso come ci si aspetta da una bici front pronto gara e genera un corretto dislivello con l’altezza della sella che induce a mantenere una posizione leggermente caricata in avanti.
 
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Le prime regolazioni di rito riguardano le leve dei freni ed i manettini dei cambi, i quali permettono una regolazione estremamente precisa essendo i singoli tasti XTR svincolati dal resto del manettino, e quindi regolabili singolarmente.

La forcella RS1 è dotata di una tabella che agevola la regolazione di base, mentre per la velocità del ritorno (pomello rosso) consigliamo di partire da una posizione intermedia per poi affinarne la risposta in base alle necessità. Rispetto alla tabella che indica la pressione dell’aria da immettere in relazione al peso del biker, siamo stati leggermente superiori in quanto la maggior parte dei tester ha preferito sfruttare le doti di reattività, adottando quindi un sag non oltre il 20% della corsa totale.
 
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Una scelta anomala riguarda il bloccaggio del tubo sella, è infatti possibile effettuare la regolazione senza l’ausilio di chiavi in quanto il morsetto è di tipo tradizionale, con la leva. Non abbiamo capito il motivo di tale scelta (esteticamente peggiore e più pesante) in quanto dubitiamo che l’utilizzatore si fermi prima di una discesa per abbassare la sella.

Oltre alla scomodità di tale operazione, con il passare del tempo si rovinerebbe anche il magnifico reggisella Canyon. Secondo noi la miglior soluzione da adottare sarebbe l’ausilio di un reggisella telescopico con passaggio cavi interno, dato che il telaio ne è predisposto!
 

IN SALITA

Il carattere racing della EXCEED è esaltato quando gli sforzi si fanno più intensi, le ruote da 29 pollici ne amplificano il grip mentre la posizione di guida leggermente caricata sull’anteriore mantiene la ruota anteriore aderente al terreno quando la pendenza inizia a farsi importante.
 
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Nelle salite costanti e lunghe si nota la comodità offerta dal tubo sella in carbonio formato anziché da un tubo unico, da due mezzelune che assorbono le vibrazioni derivanti dal terreno. La flessione non è eccessiva e non innesca mai ondeggiamenti sfavorevoli alla pedalata.

Ma è quando ci si alza in piedi che si sente il vero carattere della EXCEED: i punti di giunzione, che solitamente sono il punto debole dei telai in termini di rigidità, non disperdono la forza trasmessa dal biker ma ne favoriscono la trasmissione alle ruote. Lo spunto e la reattività sono eccellenti, quasi da essere colti di sorpresa dalle accelerazioni di cui è capace la EXCEED.
 
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Le gomme Continental X-King montate di serie hanno un battistrada ben accentuato che ne garantisce un ottimo grip, ma se nelle salite costanti e poco impegnative si rivela un limite a discapito della scorrevolezza, in quelle più tecniche e ripide torna d’aiuto per uscire da situazioni impegnative. In questo tipo di salite è richiesta parecchia mobilità sul mezzo per districarsi dagli ostacoli in quanto si è alla guida pur sempre di un telaio ammortizzato solo anteriormente, ma che grazie alle doti di leggerezza e agilità permette di effettuare passaggi anche più complessi rispetto alle aspettative.
 
I cambi Shimano Di2 sono pressoché perfetti, permettono di cambiare anche mantenendo la pedalata sotto sforzo se la situazione lo richiede, cosa che non dovrebbe diventare un’abitudine, tanto per scongiurare usure precoci o problemi futuri. La rapportatura è sufficiente per affrontare anche le salite più impervie, grazie alla guarnitura con due corone, al peso generale della bici molto basso e ai cerchi in carbonio molto leggeri.
 

IN PIANURA

Non è di certo stata realizzata per le passeggiate in campagna, bensì per trionfare alle gare di crosscountry, come ha già dato dimostrazione a livello mondiale. Sebbene nelle gare di questa disciplina i tratti in pianura siano molto rari, la comodità offerta durante la corsa la potrebbe far preferire anche a chi di animo è meno portato all’agonismo.
 
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Come visto poco fa, la seduta centrale permette un controllo del mezzo ai massimi livelli mentre la rapportatura che copre un range molto ampio permette di raggiungere velocità di tutto rispetto per una bici da crosscountry.

C’è margine di miglioramento verso una minor resistenza al rotolamento adottando delle gomme con battistrada meno “artigliato”.
 

IN DISCESA

Progettata tenendo conto delle tendenze geometriche più attuali, la CANYON EXCEED si ritrova ad avere un angolo sterzo non dei più verticali, infatti i suoi 69.5 gradi rendono la guida in discesa particolarmente stabile.

Certo non è solamente merito di quella quota geometrica, entrano infatti in gioco molti componenti come l’ottima forcella apprezzata per la leggerezza e per la sensibilità, un po’ meno per la rigidezza, ancora distante dalle forcelle tradizionali.
 
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I freni XTR sono affidabili e correttamente proporzionati per la destinazione d’uso della EXCEED, le leve risultano ben modulabili in tutta la loro corsa e la superficie puntinata ne aumenta la sensibilità al tatto.

È possibile apprezzare la marcata rigidità del telaio di questa CANYON EXCEED cf 9.9 che ne valorizza di conseguenza la precisione di guida.
I foderi superiori sono di sezione triangolare e secondo noi questa caratteristica ne limita la flessione in senso verticale, essendo questa una forma geometricamente “indeformabile” in senso generico, senza entrare troppo nei dettagli, e questo rende il retrotreno in alcuni casi nervoso.
 

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La precisione di guida citata poco fa si tramuta in agilità quando ci si trova tra le curve. Siano esse ad ampio raggio o tecniche e lente, la CANYON EXCEED si è rivelata estremamente veloce nei cambi di direzione e precisa nella percorrenza di curva.
 
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Per tutta la durata del test i cerchi DtSwiss XRC hanno mantenuto la centratura iniziale e non si sono verificati allentamenti di tensionatura dei raggi. Contrariamente agli ultimi aggiornamenti che impongono battute aumentate a 148 mm per il carro posteriore, allo scopo di incrementarne la rigidità nel suo insieme, Canyon si affida alla classica quota di 142 mm per mantenere bassi gli ingombri. Non ne sentiamo la mancanza visto com’è stato raggiunto il risultato voluto utilizzando materiali e componenti di qualità.
 

NOTE

Attenzione alle gomme di primo montaggio, non sono tubeless ready, sconsigliamo pertanto di utilizzarle senza camera d’aria per ragioni di sicurezza ma piuttosto di sostituirle con un modello che permetta tale modifica.
 
Nota di merito per il cambio Shimano XTR Di2, che rappresenta la massima tecnologia di casa Shimano. Nella stesura di questo test non ci siamo soffermati troppo a spiegare nel dettaglio tutte le funzioni in quanto richiederebbe un post dedicato.
 

CONCLUSIONI

Ci ha sbalorditi per l’agilità dimostrata soprattutto nelle curve, ma non di meno negli altri frangenti, e trattandosi di una 29er ciò dimostra l’evoluzione che sta avendo questo formato di ruote sempre più polivalente.

L’utilizzo di una biammortizzata quindi non è ancora versatile come ci si aspetta, o almeno nel crosscountry più spinto, lo ha comprovato la EXCEED dimostrando invece doti di comodità anche essendo sprovvista di ammortizzatore posteriore e per questo riuscendo a mantenere un peso totale molto basso.

La CANYON EXCEED si rivolge quindi a chi cerca un mezzo che esprima le massime performance senza compromettere la comodità, una bici da xc marathon ultraleggera, realizzata con tecnologie attuali e componenti di altissimo livello, e vincente a livello mondiale grazie all’atleta Alban Lakata che nel 2015 ha conquistato il titolo mondiale UCI XCM.

Il prezzo di Canyon come sempre è altamente competitivo, seppur coscienti dei limiti e dei vantaggi degli acquisti diretti online.
Per maggiori informazioni: www.canyon.com
 
Testo e Foto: Matteo Pedrech
Rider Giovanni Gasparetto

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