TREK REMEDY 9.8 2017

La Remedy è sempre stata l’icona della mountain bike tuttofare di TREK. Grazie a geometrie indirizzate all’agilità ed escursioni di media estensione, essa infatti rientrava nella categoria del trail riding. Ma nell’ultimo anno ha subito un forte mutamento, complice soprattutto il trend che tende ad estremizzare sempre più l’enduro, basti vedere come ad esempio si sia arrivati ad angoli sterzo di 65°, al pari di qualche bici da downhill neanche tanto datata!
Se l’asticella si sposta sempre più in alto bisogna rivedere anche le fasce inferiori per non lasciare lacune, ed è proprio per questo motivo che i tecnici TREK hanno messo mano all’intera gamma.

Nel 2017 troviamo infatti le nuove Remedy con l’aumento di 1 cm di corsa delle unità ammortizzanti e una variazione delle geometrie che le rende più aggressive.
 
 
Ci siamo posti perciò la domanda se la Remedy avesse perso la reputazione di bici tuttofare, soppiantata magari da qualche altro modello.
 
Per risolvere i nostri dubbi abbiamo quindi testato la TREK REMEDY 9.8, e vi raccontiamo com’è andata.
 
TREK REMEDY 9.8
 

COM’È FATTA

La TREK Remedy 9.8 2017 si piazza appena al di sotto della top di gamma 9.9 Race Shop Limited, è caratterizzata da un ricco allestimento e le soluzioni tecniche non mancano, come ci ha sempre abituati TREK. In questo modello troviamo molti nuovi standard, tra cui battute dei mozzi Boost e ammortizzatore metrico, ma andiamo con ordine.

IL TELAIO

Interamente realizzato in carbonio OCLV, il telaio della TREK Remedy riprende le forme tradizionali dei telai TREK di ultima generazione, dallo schema di ammortizzazione a quadrilatero al passaggio cavi completamente interno.
A differenza delle restanti tubazioni, i foderi inferiori sono realizzati in alluminio e si uniscono ai foderi superiori attraverso un fulcro posto alla stessa altezza del perno ruota. Questo sistema è denominato Active Braking Pivot ed è stato studiato con l’obbiettivo di mantenere svincolato il movimento del carro e quindi della ruota in fase di frenata. La battuta posteriore è Boost 148mm, non più 142mm come nei modelli precedenti.
 
Trek Remedy 9.8
 
Lo schema ammortizzante è a quadrilatero, formato da un rinvio che fissa da una parte i foderi superiori e dall’altra l’ammortizzatore. Quest’ultimo da quest’anno è caratterizzato da una lunghezza di 230mm, quindi calcolata con sistema metrico, mentre l’escursione del carro è di un centimetro superiore ai modelli Remedy dell’anno scorso, salita quindi a 150mm.

Come siamo ormai abituati a trovare nelle Trek biammortizzate, il Mino Link è posto al culmine dei foderi superiori: si tratta di un eccentrico che in base alla posizione, HI – LO, modifica le geometrie del telaio e quindi ne varia il carattere per meglio adattarlo allo stile di riding, al percorso o alle personali preferenze del biker.
 
Trek Remedy 9.8
 
Nella zona mediana il movimento centrale di tipo Press Fit 92 è abbracciato dalla giunzione di tubazioni molto imponenti in termini di diametro, mentre nel lato della guarnitura troviamo gli attacchi ISCG molto comodi per l’installazione di un eventuale tendicatena o guida catena.
 
Trek Remedy 9.8
 
Frontalmente la serie sterzo è anch’essa sovradimensionata per garantire rigidità alla struttura, è di tipo conico 1/8-1,5 e ingloba al suo interno il blocco della rotazione del manubrio denominato Knock Block, che evita, in caso di caduta, l’eccessiva rotazione del manubrio e il conseguente rischio di danneggiare il telaio.
Come accennato, il passaggio cavi è interno e nella parte inferiore della tubazione diagonale troviamo una protezione in gomma spessa e di qualità.

Trek Remedy 9.8
Trek Remedy 9.8

Trek Remedy 9.8

I COMPONENTI

Essendo posta subito al di sotto del modello con allestimento top, troviamo una serie di componenti molto validi che ne amplificano il valore in termini pratici e funzionali pur mantenendo un prezzo della bici ragionevole.

Il gruppo è il conosciutissimo e super collaudato SHIMANO Xt con 11 rapporti al posteriore e gabbia con controllo dell’oscillazione mentre la guarnitura dispone di due rapporti rispettivamente da 36 e 26 denti.
 
Trek Remedy 9.8
 
Le unità ammortizzanti sono affidate entrambe a ROCKSHOX, la forcella è una Pike RC Solo Air da 150mm di escursione con frenatura della compressione posta sullo stelo di destra e battuta Boost da 110mm, mentre l’ammortizzatore è il raffinato Deluxe RT3 RE:aktiv, con frenatura della compressione a 3 livelli selezionabili tramite una levetta posta nella parte superiore. La taratura è custom e realizzata dai laboratori TREK specificatamente per questo tipo di telaio.

Trek Remedy 9.8
Trek Remedy 9.8

L’impianto frenante SHIMANO è della serie Xt ed opera congiuntamente a dischi della stessa serie, entrambi da 180mm di diametro.

Entrambe le ruote sono formate da componentistica BONTRAGER, marchio di proprietà di TREK.
I cerchi Line Comp 30, in alluminio, hanno la sezione interna da 28mm, la raggiatura è formata da 28 elementi a testa dritta per ruota, sono disassati per incrementarne la rigidità e i mozzi rispecchiano entrambi il nuovo standard Boost 148 al posteriore e 110 all’anteriore. Le coperture sono anch’esse Bontrager, modello XR4 Team Issue, ovviamente Tubeless Ready, con protezione Inner Strength sui fianchi, carcassa da 120tpi con tallone in aramide e dimensioni 27.5×2.40”.
 
Trek Remedy 9.8

Trek Remedy 9.8
Trek Remedy 9.8

Troviamo poi un’altra novità marchiata Bontrager, il novo reggisella Drop Line da 125mm di lunghezza, dotato di comando remoto al manubrio. La sezione è pari a 31.6mm, offset zero e fissaggio della sella a due bulloni. Su di esso è fissata la sella Bontrager Evoke 3 con binari in titanio.
Continuando a citare le novità troviamo un manubrio da 35mm di diametro, in carbonio, con rise di 27.5mm e 780mm di larghezza, fissato tramite attacco manubrio Bontrager da 50mm esteticamente molto bello.
 
Trek Remedy 9.8

Trek Remedy 9.8
 

IL TEST

Eravamo curiosi di provarla, si tratta di una bicicletta completamente nuova, o se preferite “radicalmente” trasformata dal modello precedente, e ce ne siamo accorti fin dalla prima volta che ci siamo saliti.
Abbiamo ricevuto da Trek la bici in taglia 18.5 (l’equivalente della misura intermedia tra una classica M ed L) e al bilancino risulta un peso di 13.2Kg senza pedali.

IN SELLA

Appena saliti si nota subito una differenza importante e percepibile rispetto alle Remedy degli anni passati, la ruota anteriore è infatti molto più avanzata! Ebbene sì, c’è una differenza di ben 1 grado e mezzo sull’angolazione dello sterzo, un valore importante che ne determina il comportamento alla guida.

La posizione della seduta è ben bilanciata ed il peso del rider risulta centrale alla bici.
Altrettanto comode le regolazioni iniziali, i manettini dei cambi e le leve dei freni hanno un unico collarino, mentre per la regolazione del SAG delle unità ammortizzanti RochShox ci si può affidare alla tabella offerta dal produttore o ancor meglio facendo affidamento alla percentuale di abbassamento indicata sullo stelo di destra e sul pistone dell’ammortizzatore, tarando entrambi tra un 25 ed un 30% della corsa.
Questi valori possiamo tenerli come base di partenza per biciclette di tipo all-mountain/enduro da perfezionare poi in base allo stile di riding, alla tipologia dei percorsi e al tipo di schema ammortizzante.
 
Trek Remedy 9.8
 
La taglia 18.5 utilizzata per il test la riteniamo ideale per altezze da 1.76 fino a 1.82 cm circa, ma prima dell’acquisto è sempre meglio provarla.
Trek non sigla le taglie con le classiche lettere S-M-L ma in pollici, e nel caso della Remedy è disponibile in quattro taglie: 15.5, 17.5, 18.5, 19.5, 21.5.

IN SALITA

Appagata dall’essere dotata di un telaio in carbonio, la Remedy in taglia 18.5 vanta un peso di 13.2Kg (senza pedali) che apporta un vantaggio sostanzioso in salita, ma come ben sappiamo, oltre al peso, le doti pedalatorie più o meno accentuate derivano da ben altro.
Ambedue le unità ammortizzanti godono di un funzionale bloccaggio, o per meglio dire “frenatura”, della compressione, la forcella ha un pomello sopra lo stelo destro mentre l’ammortizzatore ha una levetta che nei 360° di rotazione ha tre posizioni facilmente identificabili da un “click” netto, le quali determinano uno stadio di frenatura assente (quindi libero movimento), frenatura parziale o frenatura totale.
Quest’ultimo stadio è un bloccaggio che rende la cinematica del carro molto rigida, per cui ci siamo trovati meglio ad utilizzarlo quasi esclusivamente nelle lunghe salite costanti su strade bianche prive di particolari ostacoli.

Differentemente nelle sezioni più tecniche o con fondo irregolare, il vantaggio di avere un carro più attivo è l’aumento del grip alla ruota posteriore. L’ottima cinematica del carro Trek non innesca ondeggiamenti controproducenti durante la pedalata, merito anche di un ammortizzatore dal tuning custom, realizzato da Trek per meglio esprimere le qualità del mezzo in questione.
 
Trek Remedy 9.8
 
Nel complesso non si avvertono impennamenti degni di nota, nei tratti estremamente pendenti, soprattutto se il Mino Link è posizionato in modalità Hi. Questo comporta un aumento dell’angolo sterzo e dell’angolo del tubo sella di mezzo grado, in senso più verticale.

La rapportatura con doppia corona è senza dubbio la più conveniente per questa tipologia di bicicletta soprattutto se coadiuvata da un pacco pignoni a 11 rapporti. Essa infatti offre un range di rapporti molto ampio e in grado di soddisfare anche il biker meno allenato. E sempre riguardo il fattore comodità, la possibilità di installare un porta borraccia non è cosa da poco!

NEL PEDALATO TECNICO

Non potevamo farci mancare i trail più tecnici e guidati, d’altronde una trailbike nasce per essere performante anche in queste situazioni!
La Trek Remedy 9.8 in taglia 18.5 ha un passo di 1180mm, rispetto ai 1150 del modello 2016, misura degna di una bici da enduro e nei tratti più guidati si sente questa lunghezza superiore. I passaggi trialistici o da effettuare con estrema precisione a velocità ridottissima non sono più il cavallo di battaglia della Remedy pur non rendendosi goffa nell’affrontarli, segno che il carattere della bici è veramente mutato.

Trek Remedy 9.8

Il grip offerto dalle gomme Bontrager è molto buono, sia all’anteriore che al posteriore, il battistrada è formato da tasselli quadrati disposti regolarmente su tutta la superficie con il conseguente vantaggio di avere una costanza di tenuta durante la piega. Una tassellatura così pronunciata chiaramente spicca in termini di grip in situazioni di terreno mediamente e molto morbido, rivelandosi però poco scorrevole in caso di fondi molto compatti.

IN DISCESA

Come abbiamo già detto le geometrie del telaio sono variate e ci troviamo dinnanzi ad una bici ora più rivolta alla discesa. Ed è stato un piacere fissare il Mino Link nella posizione Low, nelle discese siano esse veloci che tecniche questa Remedy esprime al meglio il proprio carattere.
 
Trek Remedy 9.8
 
In staccata si percepisce come il carro rimanendo attivo continui a copiare il terreno garantendo un grip eccellente anche alla ruota posteriore, merito altresì dei copertoni Bontrager XR4 che adottano una carcassa molto voluminosa ed un battistrada ben tassellato.
Allo stesso modo siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla precisione in entrata di curva, ma è nella fase di percorrenza che questa Trek Remedy 9.8 si pronuncia al meglio, infatti non appena viene caricato il peso sul pedale esterno si percepisce la compattezza e la rigidità di questo telaio, il che si tramuta in termini pratici in tenuta e controllo.
 
Trek Remedy 9.8
 
Nelle fasi aeree è ben bilanciata e permette di eseguire numeri non di poco conto in modo da essere più agili ad oltrepassare gli ostacoli. Agilità che esce anche nei tratti guidati, sempre in discesa, e velocità medio-lente, dove la leggerezza favorisce il sollevamento della ruota anteriore e di conseguenza l’esecuzione dei bunny hop.

Numerosi sono i fattori che ne determinano una guida redditizia, innanzitutto la rigidità che offre il telaio in carbonio OCLV e i cuscinetti di dimensioni importanti, basti notare il volume del movimento centrale e le sezioni oversize delle tubazioni, ma anche il manubrio da ben 35mm di diametro sebbene questo formato comporti il rischio di avere un elemento che assorbe meno le vibrazioni (perché appunto più rigido) ma non in questo caso, essendo anch’esso in carbonio di ottima fattura.
 
Trek Remedy 9.8
 
Nei tratti veloci e ancor più nelle curve ci si rende conto della rigidità delle ruote con mozzo Boost, ricordiamo 110mm all’anteriore e 148mm al posteriore. Il vantaggio deriva infatti dalla maggior larghezza che automaticamente si tramuta in una raggiatura più campanata. Questa caratteristica genera una ruota più rigida e ne amplifica la precisione di guida.
 

NOTE

Ci hanno colpito in senso positivo i componenti Bontrager: il nuovo reggisella telescopico ha sempre funzionato al meglio senza mai accennare ad imprecisioni, lo stesso vale per i cerchi LineComp anche se per usi tanto gravosi tendono ad essere un po’ sottodimensionati ai fini della resistenza.
Esteticamente molto valido l’attacco manubrio Bontrager, ma anche funzionalmente avendo una morsa frontale molto larga che abbraccia ampiamente il manubrio.
 

CONCLUSIONI

La nuova TREK REMEDY 9.8 2017 è una bici rinnovata nelle forme e nello spirito, non si tratta più di una semplice bici da trailride ma ha scavallato di settore portandosi ai livelli delle più moderne all-mountain/enduro.

E per chi pensa che possa essere un doppione nel listino essendoci già la Slash identificata come “enduro”, la scelta progettuale fatta da TREK non è per niente scontata, la Slash e la Remedy sono due bici molto differenti: la prima è senza dubbio concepita per l’enduro più estremo mentre Remedy ricopre quel gap che per molti è la differenza tra le moderne e difficili endurone e le bici da trailride.

Questo gap è senza dubbio il più ricco di utilizzatori che pur non ambendo a gareggiare cercano una bici molto divertente in discesa, sicura e che possa essere utilizzata in altri ambiti meno specifici, ma forse non stiamo tornando un po’ alle radici della filosofia Remedy?

Esattamente, ma nel 2017 l’asticella si è spostata leggermente più in alto, portando la Remedy a soddisfare quel ventaglio importante di clientela che vuole divertirsi guidando, ma non si accontenta di una trailride con modeste doti discesistiche, e trova eccessiva una bici da enduro pura, di quelle che nascono con lo scopo di segnare il miglior tempo in gara.

Ecco, nel mezzo c’è il rider che ama darci dentro in discesa e stacca volentieri le ruote da terra, ma non bada al cronometro.

Prezzo: 5129€
Sito: www.trekbikes.com/it

Testo: Matteo Pedrech
Foto: Alberto Pavanello e Matteo Pedrech

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