Michelin spinge ancora sullo sviluppo di coperture dedicati agli atleti dell’enduro. Abbiamo testato per voi la nuova Wild Race’R Enduro Rear, presentate a novembre in questo link https://www.mtbtech.it/news/michelin-wild-racer-enduro-rear/.
 
Da qualche stagione ormai, l’interesse per il fenomeno Enduro aumenta esponenzialmente. A questo corrisponde la naturale ricerca da parte dei costruttori, per realizzare prodotti sempre più specifici e performanti. Ecco che un colosso come Michelin si mette a spaccare il capello in quattro, realizzando una gomma specifica per il retrotreno e per i fondi compatti e asciutti.
 
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Caratteristiche

Le caratteristiche tecniche del Wild Race’R Enduro Rear sono simili a quelle di cui vi avevamo parlato in occasione del nostro test delle Wild Rock’R2 Advanced Reinforced (link https://www.mtbtech.it/test/test-gomme-michelin-wild-rockr2-advanced-reinforced/.
 
Analizzando la scheda tecnica troviamo il cerchietto in aramide, favoloso compromesso tra rigidità e resistenza. I fianchi sono realizzati utilizzando l’Advanced Technology, che consiste nel proteggere i lati dello pneumatico dalle pietre e dalle pizzicate con una maggiore densità della carcassa.
 
MICHELIN Wild Race’R Enduro Rear (2)
 
La mescola è la collaudata Gum-X (leggermente più dura rispetto la Magic-X consigliata invece per l’anteriore) ed il disegno specifico si presenta bello arrotondato visto in sezione, senza spazi di transizione tra parte centrale e laterale del battistrada.
 
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Due i diametri disponibili, 27.5 e 29, ma nell’unica larghezza di 2.35 pollici. I pesi variano dagli 950 grammi del diametro minore ai 1020 della 29 e sono qualche grammo sotto le principali concorrenti. La gomma è una tubeless ready.
 

Il test

L’inverno molto secco che abbiamo appena salutato ci ha permesso di testarla a fondo sul terreno per cui è stata concepita, senza dover attendere l’estate. E’ stata utilizzata su varie bici che avevamo in prova e quindi vi possiamo fornire delle impressioni libere da condizionamenti legati alle tipologie di telaio o di cerchio. Il montaggio tubeless è avvenuto con facilità in tutti i casi.
 
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L’ambiente naturale di questa copertura sono i percorsi secchi e compatti. E’ qui che tutto l’impegno del produttore francese viene fuori. La tenuta è ottima come ci si aspetta da uno pneumatico così specifico. I tasselli sono poco pronunciati, soprattutto al centro del battistrada, e per questo motivo, su terra dura o pietre ferme si nota una buona scorrevolezza e tenuta.
 
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Il naturale rovescio della medaglia è che in presenza di pietre mosse o di terra morbida si arriva presto al limite; dal blocco in staccata alla perdita di aderenza in salita. Ci siamo trovati a percorrere anche percorsi bagnati e, come era lecito aspettarsi, il rendimento non è stato soddisfacente, anche se piega la situazione migliora grazie ai tasselli più pronunciati.
 
Le considerazione appena fatte si ripropongono anche per quanto riguarda la salita. La scorrevolezza viene in aiuto sui fondi compatti e non mossi; e permette di risparmiare energie preziose nei trasferimenti per poi utilizzarle nelle prove speciali.
 
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Il battistrada arrotondato e con tappi uniformi su tutta la superficie, permette di piegare senza incorrere in perdite di aderenza improvvise. Non si avvertono transizioni dalla posizione verticale alla piega e i tappi laterali garantiscono la presa anche in caso di contropendenze importanti.
 
Come riscontrato per altri copertoni Michelin, abbiamo notato che l’utilizzo con una pressione leggermente più alta di quanto siamo abituati ad usare permette di ottenere risultati migliori (mediamente 0.2 bar in più). La carcassa ammortizza comunque bene i colpi e non si sente alcun effetto deriva in curva.
 
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Dato che è una copertura pensata per le competizioni l’abbiamo anche messa alla prova in una gara downtown, ottenendo delle ottime impressioni in merito ad affidabilità e prestazioni. La presenza di scalinate sul percorso non ha rappresentato un pericolo e possiamo garantire che la resistenza alle pizzicature è ottima. Non abbiamo mai avuto problemi nemmeno durante gli utilizzi più gravosi.
 

Conclusioni

Per noi è un ottimo prodotto, si pone ai vertici della categoria! A differenza delle coperture Michelin di tempo fa, sono stati risolti i problemi di deterioramento precoce pur mantenendo una mescola media.
 
È una gomma molto specifica che, come abbiamo visto, rende in modo ottimale sui terreni secchi e compatti, sia su terra che su roccia se quest’ultima è ferma, scorrevolezza e grip sono le parole chiave.
Per questo motivo la riteniamo più indicata per un utilizzo agonistico e corsaiolo che per l’amatore, vista la specificità di utilizzo. In questi ambiti si posiziona ai vertici per il livello prestazionale, la collaborazione tra il colosso francese e i campioni dell’enduro mondiale, i tecnici e le prove di oltre un anno e mezzo di viluppo hanno garantito la realizzazione di un prodotto che non si ferma alla fama di un brand ma si fa valere senza alcun dubbio per la sostanza e i risultati.

Sito del produttore: bicicletta.michelin.it

Testo di Paolo Forner
Foto di Domenico Vidale

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