The Big Fat Party 2016

Un’amica, Paola, con cui sto condividendo alcune uscite “avventurose” in mtb, mi dice che lei ha intenzione di partecipare ad un raduno in fat bike che per la sincerità stavo tenendo sotto osservazione anch’io da un po’ di tempo.

Il raduno, chiamato The Big Fat Party, organizzato da AdventureHub, è nel contesto della grande corsa bianca a Ponte di Legno, un’accoppiata che a questo punto non potevo assolutamente mancare. Una due giorni ricca di appuntamenti per stare assieme ad appassionati delle fat bike, ma anche per stare assieme ad amici con la stessa passione e partecipare a momenti di informazione su prodotti per le nostre bike, oltre alla possibilità, per chi volesse avvicinarsi a questo mondo, di testare modelli di Fat bike Salsa e Surly, dalle mitiche Pugsley alle Ice Cream Truck, messe a disposizione da Pedal Domain.
 
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Io e Paola arriviamo in una quasi deserta Ponte di Legno, venerdì nel primo pomeriggio; gli organizzatori della grande corsa bianca al palazzetto dello sport, dove chi vorrà potrà pernottare gratuitamente, stanno gonfiando lo striscione d’arrivo per i concorrenti che stanno percorrendo i 160 km fra Adamello e Stelvio a piedi, con gli sci o in mountain bike, a propria scelta!
 
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Scarichiamo le nostre fat, tirate a lucido in quanto la mia è ben pulita e la sua, che l’utilizzerà per la prima volta, l’ha presa a noleggio ed è una fiammante Surly Pugsley Magma ltd edition, borsoni, oltre a materassini, sacchi a pelo, e tutto l’occorrente per questi due giorni e troviamo sistemazione nell’anello alto del palazzetto.

Troviamo già qualche sacco a pelo posizionato, ma è di quelli che stanno correndo la Grande Corsa Bianca. Dopo un po’ di chiacchere, visto che non c’è quasi nessuno, se non quelli dell’organizzazione della corsa, e avendo letto che con l’iscrizione si possono vantare sconti su alcune convenzioni, decidiamo di andare al centro di benessere convenzionato a farci qualche ora di relax tra sauna, bagno turco ed idromassaggio in attesa di ritornare e trovare qualche amico che mi diceva sarebbe arrivato verso sera.

Il luogo di relax è molto bello e ci attrae incominciare da una bella sauna all’esterno e uscire a camminare scalzi sulla neve subito fuori dalla cabina; c’è anche un laghetto tutto ghiacciato ma sfortunatamente non troviamo nessun buco per ficcarcisi dentro; continuiamo ad esplorare le varie zone relax e torniamo all’aperto dopo un po’.

Si è fatto buio e sopra alla vasca idromassaggio fumante scorgo una luna quasi piena in un cielo sgombero da qualsiasi nuvola e penso che se sarà così anche la prossima nottata e visto che sarà il giorno di luna piena, l’uscita con le nostre fat sarà da favola.
 
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Torniamo al palazzetto e scopriamo che un partecipante alla grande corsa è già arrivato in 25 ore di gara ma a piedi, contrariamente a quanto mi immaginavo perché pensavo che fossero quelli che gareggiavano con le fat ad arrivare per primi.

Tanto per farvi un’idea della durezza della gara, i primi ad arrivare con le fat sono arrivati alle 4:00 quindi in 36 ore di gara, facendo più di metà del percorso che è di 7000d+ con bici a spinta o in spalla su neve fresca.
 
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Nel frattempo inizio a trovare Massimiliano Bravi di Mad Fat, Carlo Miorin di Big Trail Mama, Michele Boschetti, Roberto Candelieri e qualche altro amico conosciuto a precedenti raduni o conosciuto tramite Facebook e ci pregustiamo il programma di queste due giornate che si preannunciano da sballo sia per il programma sia per la partecipazione che è prevista, visto l’alto numero di “parteciperò” che c’erano nella pagina dell’evento.
Serata passata a mangiare la Pizza nel locale convenzionato e poi tutti a nanna!

Il palazzetto era super caldo tanto che si poteva dormire in maniche corte e quasi anche senza sacco a pelo; il nostro leggero sonnecchiare, ogni tanto veniva interrotto dagli applausi per i concorrenti della gara, che di tanto in tanto arrivano.
 
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Si parte!

Sveglia alle 7:30 e iniziamo a prepararci per la prima uscita. La temperatura che il giorno prima era molto più rigida (-6°,-8°), oggi è molto più clemente e si fissa ad un -2°,-1°. Incontro gli amici Paolo e Franca che sono partiti da Bassano del Grappa di buon mattino per raggiungerci, altri conosciuti in altri momenti e man mano che ci raggruppiamo, mi rendo conto che incominciamo ad essere veramente tanti!

Infatti in un primo giro adiacente alle piste da fondo, Maurizio Deflorian procede alla conta e siamo in 63!!!!
 
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Siamo veramente numerosi, tanto che stabiliamo il record di presenze per un raduno fat in Italia. Più avanti, dopo aver costeggiato gli impianti di risalita che portano al Tonale, incominciamo la nostra salita lungo una strada forestale che si presenta a tratti molto insidiosa per il ghiaccio che si trova a fondo valle e non solo.

Procediamo con molta prudenza, visto anche l’alto numero del gruppo e dopo una bella pedalata, usciamo dal bosco ed arriviamo ad attraversare la pista da sci; da qui in avanti pedaliamo in una bella distesa di neve con qualche raro tratto di ghiaccio vivo dove Maurizio ha l’occasione di testare le sue ruote chiodate.
 
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Siamo diretti alle cascate sotto al Corno D’Aola e man mano che procediamo, il panorama che si presenta ai nostri occhi è veramente incantevole. Qui ci rendiamo conto di essere proprio in inverno e ci godiamo questo meraviglioso paesaggio. Per arrivare alle cascate, da un single track pedalabile, si passa ad un sentiero percorribile solamente a piedi o con la fat in spalla vista anche la pendenza che c’è.
 
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Qualcuno gira in neve fresca andando a zonzo tra gli alberi, qualcuno decide di lasciare la bici incustodita, tanto nessun’altro presente oltre a noi penserebbe di prendersi la bike per scendere, e qualcuno se la carica in spalla per godersi poi una discesa veramente tosta che però ripagherà sicuramente la fatica effettuata per portarla fin lassù in cima.
 
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Sono arrivato a piedi quasi fino in cima alle cascate e decido di scendere scattando qualche foto ai temerari che sono arrivati fin quassù con la bici, con la speranza di catturare qualche buon scatto per il concorso fotografico indetto dall’organizzazione per l’evento.
 
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Arrivo alla mia fat, fisso la Gopro sotto alla sella e comincio la discesa con Paola a ruota che però non sempre riesce ad imitarmi bene nelle derapate tanto che ad un certo punto non sento più il suo fiatone perché è scivolata gambe all’aria senza nulla di grave (si godrà lo scivolone immortalato tra qualche giorno quando sarà montato il video dell’evento).

Si è fatta nel frattempo quasi l’ora di rientrare, siamo molto spaiati e le raccomandazioni per la discesa ghiacciata nel sottobosco che ci hanno fatto salendo mi fanno riflettere! Il mio navigatore però mi fa intravvedere una possibile alternativa a questa discesa e, confortato anche dal parere di qualcuno che forse l’ha già fatta in altri momenti, ci addentriamo in un single track veramente eccezionale, con pochissimi punti che ci obbligano al passaggio a piedi.
 
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Arriviamo a fondo valle, attraversiamo le piste da sci, e di corsa a pranzare alla pizzeria convenzionata altrimenti arriviamo fuori orario e, oltre la sete, rimaniamo anche a stomaco vuoto.

Pomeriggio di relax in attesa dell’uscita notturna delle 22:00 con pausa per una calda doccia e appuntamento alle 16:00 per il The Big Wheels Academy, a cura di Mauro Bertolotto di Raceware.
 
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Ci è stata fatta una piacevole e chiara carrellata sui tipi di ruota fin qui utilizzati nella mtb e quelli che probabilmente saranno i prossimi orientamenti del mercato.

A seguire, una bella panoramica sui prodotti da bikepacking a cura di Michele Boschetti di Miss Grape, compresa la spiegazione su cosa preferibilmente portare con sé nei borsoni e in quali collocare il materiale.
 
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A seguire, i racconti delle proprie avventure a cura di Giorgio Frattale e Francesco D’Alessio con la visione del loro filmato “The cold vein” Montanus, i racconti di viaggi di Sergio Borroni, e la presentazione di Spot Gen 3, uno strumento che chiunque viaggi in solitaria o anche in compagnia dovrebbe possedere per la propria sicurezza di rintracciabilità.
 
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Si è fatta pertanto ora di cenare, questa volta nel palazzetto, per festeggiare anche i partecipanti della Grande Corsa Bianca.
 
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Nel frattempo abbiamo assistito anche al termine gara dell’ultimo concorrente, un arzillo sessantatreenne che in due giorni e qualche ora ha portato a termine la propria corsa e che poi si è fermato pure a mangiare!
 
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Preparativi poi per l’uscita notturna delle 22:00 con qualcuno che ha deciso di fermarsi a dormire fuori senza tenda, sotto le stelle con la luna piena, tra cui anche la mia amica Paola che da tanto tempo sognava una simil cosa ma che mai avrebbe pensato di farla per la prima volta in inverno con 12° sotto zero (ha trovato una compagnia giusta che le ha permesso di realizzare, in un momento impensabile un suo sogno).
 
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In quest’uscita saremo stati circa una ventina in quanto siamo partiti in tempi e direzioni diverse. Prima un giro per il centro di Ponte di Legno per dirigerci poi sulle piste da sci per provare l’emozione di passare in un bianco candido luccicante, anche senza i nostri faretti che ci illuminassero il percorso.
 
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È stata un’emozione molto grande per molti di noi, regalandoci un paio d’ore di incredibili pedalate e fotografie! Rientro effettuato verso mezzanotte e mezza perché la sveglia per l’indomani è di buon’ora per poter prendere per primi la cabinovia che ci dovrà portare al Tonale.
 

Giorno due!

Sveglia in questa seconda mattinata alle 7:00 circa per poter essere alle 8:00 in cabinovia.
Anche in questo terzo e ultimo giro siamo in parecchi, per la precisione ben 35 “fattisti” che dal Tonale scenderanno a Ponte di Legno in bike. Arrivati al Tonale, foto di rito con lo stupore di tutti gli sciatori,
 
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e pronti per lanciarsi in una goduriosa discesa sulla pista da sci fino ad una deviazione che ci permette di raggiungere un single track che ci riporta in quota.
 
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Da qui i sentieri per scendere si dividono, uno abbastanza facile, e uno molto più tecnico, che ripercorre in parte il percorso della Grande Corsa Bianca.

Io seguo quelli che hanno deciso per il difficile ed infatti, dopo un po’ di salita abbastanza pedalabile se non per qualche raro tratto, ci troviamo ad un bivio, dove ci si presenta un bel passaggio con una corda a lato per aggrapparci in quanto ripidissimo e ghiacciato (qui ho capito perché quello che aveva deciso di fare la gara a piedi, è arrivato per primo!).
 
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Qualcuno si è fatto questo tratto a mo’ di scivolo con i bei pantaloni per terra, però dopo questo tratto e qualche altro pezzettino, il single track è diventato stupendo!
 
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Qualcuno si è fatto un bel tuffo sulla neve (lo lascerò scoprire nel mio video) ed è stato bello in particolar modo l’inseguimento che ho fatto a Maurizio Deflorian in mezzo al bosco (vedrete anche questo nel video nei prossimi giorni).

Siamo poi saliti all’abitato Case di Viso, sperduto in mezzo alla neve, riportandoci indietro con il tempo di almeno 50 anni dove, anche grazie alla neve, tutto sembra si sia fermato. Anche qui, altre foto direi obbligatorie,
 
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e poi purtroppo via per l’ultima discesa che ci ha fatto rientrare al palazzetto. Più di qualcuno, me compreso, avrebbe fatto un’altra risalita in cabinovia per potersi gustare altre discese memorabili. Purtroppo l’orologio ci ha detto di no e quindi tutti a salutarci, dandoci appuntamento alla prossima “fattata”, sempre contenti come bambini per aver trascorso due giornate indimenticabili, anche se purtroppo la neve non è stata dalla nostra parte ma almeno il meteo sì.
 
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Grazie ancora all’organizzazione dell’evento Adventure Hub, e a Pedal Domain per averci accompagnato in questi due giorni di allegria e simpatia, e ci diamo appuntamento a Big Fat Party 2017! Almeno lo auspichiamo!

Io vi do appuntamento con i video e le foto che preparerò nei prossimi giorni sempre qui su MTBTech.it

Testo e foto di Domenico Vidale
 

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