Salite e discese: mtb, la mia ricarica interiore

Ci sono momenti in cui manderesti tutto al diavolo: la vita di mette spalle al muro con tutte le sue incombenze inchiodandoti alle responsabilità. E sono quei momenti in cui vai in iperventilazione, respiri ma i tuoi polmoni non soddisfano il fabbisogno di ossigeno.

Ma un modo per raddrizzare la storta e prendere fiato: la nostra amata bici, che ci regala momenti di serenità e di decompressione. Sono i momenti in cui apprezzi l’uscita solitaria, perché ti purifica dalle tossine accumulate durante la settimana.

È più di un piacere, è una necessità dettata dalla ragione.
 
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Perché la bici è la metafora della vita. Paro, paro. Ci sono le salite. Alcune corte, altre lunghe, estenuanti. Quelle che pensi che smolla, invece poi ricomincia a spingere più di di prima. E ti sembra di non farcela. Vai in iperventilazione, il battito cardiaco accelera e ti chiedi chi te l’ha fatto fare. Ma la nostra mente è una cosa magica: quando pensi che sia tutto perduto e che sarebbe meglio abbandonare, qualcosa ti scatta, un interruttore, che invece ti motiva e ti spinge ad andare avanti.
 
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Una cosa cerca la nostra mente: l’appagamento, la ricerca della verità, di un’intima connessione con il nostro IO più profondo. Ed è per questo che non smette di spronarci anche nei momenti più difficili. Ci spinge ad andare avanti, a spingere i pedali per arrivare alla meta.

E quando ci sei arrivato ringrazi la fatica di averti portato fin là, dove la natura regna incontrastata e tu sei solo una piccola parte di un tutto che scorre in armonia.
 
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Siamo quello che cerchiamo: questo è certo. E l’ambiente aiuta a riflettere, porta alla serenità interiore e ci fa ripartire più carichi di prima, non senza problemi e altre difficoltà ma con maggiore voglia e forza di affrontarli.

Perché la bici è come una meditazione per me, una ricarica interiore.
 
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Ho la maglia della Hero a cui ho partecipato 3 anni fa. E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato che i veri limiti sono quelli mentali e l’approccio che abbiamo nei confronti delle sfide deve essere sempre positivo. Spesso non giochiamo solo per il semplice motivo che pensiamo di non essere all’altezza della sfida. Sbagliamo, la sfida è con noi stessi in primis.

Siamo noi gli “eroi” di noi stessi e nulla ci può aiutare, se non la nostra convinzione. E’ questo l’insegnamento che ho tratto dalla Hero. Proprio per tornare all’essenza della mtb ho scelto di utilizzare una bici semplice e poco impegnativa: una Gran Canyon AL SL 8.9. Perché la semplicità è spesso la chiave per la felicità.

Meditate gente, meditate. Anzi, pedalate gente, pedalate.
 
Testo: Marco Trabucchi
Foto: Matteo Pedrech

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