AL COSPETTO DI SASS DE PUTIA E ODLE

Racconto di Moreno Geremetta

Eccoci qui a raccontarvi un giro bellissimo che abbiamo fatto nei giorni scorsi.
Sveglia puntata alle 4:30, caffè veloce, carichiamo le bici in macchina e si parte.

Direzione San Martino in Badia. In un oretta e 20 arriviamo a destinazione, scarichiamo le bici e ci prepariamo per partire. Il tempo è buono, non piove per fortuna. Cominciamo a pedalare salendo verso il centro del paese dove ammiriamo una bellissima chiesa, molto caratteristica circondata dal paesino di San Martino, molto bello.

Poco oltre troviamo una sterrata che imbocchiamo volentieri evitando per un po’ di asfalto. Pedaliamo in mezzo al bosco costeggiando il Rio de Longiarù in un piacevole sali e scendi che ci farà raggiungere dopo un po’ la strada asfaltata per arrivare a Longiarù. Piccolo paesino molto molto bello, immerso in una natura incontaminata in cui il tempo sembra essersi fermato. Qui si possono vedere i bambini che girano tranquillamente da soli per il paese prendendosi cura dei loro coniglietti, le persone curano molto il loro territorio, i prati sono qualcosa che ti lasciano a bocca aperta per la precisione e cura estrema con cui sono mantenuti. La cartolina di un tempo in cui si viveva lontani dalla frenesia dei nostri giorni, lontani anche da certe comodità che ormai diamo quasi per scontate ma di certo con quell’attaccamento alla propria terra e radici che forse la maggior parte di noi sta dimenticando. Questa non vuole essere una critica, ma davvero se vi capita di passare di qua vi renderete conto di cosa stiamo parlando, un vero vero paese di Montagna con la M maiuscola!

Longiarù sorge a 1400 metri in Val da Longiarù, una laterale della Val Badia nelle Dolomiti altoatesine occidentali, che si estende da San Martin de Tor verso sud ovest fino al gruppo del Puez, circondata dal gruppo del Putia a nord-ovest e da quello del Puez fa parte del parco Naturale Puez-Odle.

Longiarù fà parte dei Bergsteigerdörfer cioè i villaggi degli alpinisti, iniziativa che al momento vede la partecipazione di 6 associazioni alpinistiche di tutta Europa, la cui filosofia è di incentivare un turismo più rispettoso verso l’ambiente cercando di aiutare le località più deboli e isolate.

Dopo una bella sosta proseguiamo la nostra pedalata su una sterrata veramente ben fatta immersa nel bosco di Ciampcios che ci permette di guadagnare quota con apparente lentezza.

Pedaliamo in modalità eco per risparmiare la carica perciò un po’ di fatica si fa sentire. Anche perchè ci rendiamo conto che anche se non sembrava si sale comunque parecchio fino a raggiungere Utia Ciampcios dove si gode di una superba vista sul Piz Duleda. Dopo qualche foto di rito ricominciamo a pedalare verso la Munt da Medagles e il valico de Furcia che da qui sembrano ancora molta lontani. Li raggiungiamo in poco tempo e la vista sul il gruppo delle Odle da questa prospettiva eccezionale ci lascia senza parole.

Dopo una serie infinita di scatti fotografici, torniamo indietro verso malga Medagles dove inizia un po’ di buon sano portage lungo il sentiero n. 3 che ci farà guadagnare ancora quota. Dopo circa 30 minuti si torna a pedalare sotto la cresta dello Juac con una vista impagabile verso il Sass de Putia e le verdi praterie ai suoi piedi. Ci portiamo verso il Rifugio Genova passando in un punto panoramico davvero mozzafiato.

Qui saliamo sulla cima dello Juac dove la vista è ancora più bella, scattando ancora qualche foto e contemplando in silenzio tutto quello che ci circonda. Adesso si fà sentire anche la fame e quindi scendiamo lungo un sentiero parecchio esposto ma che cmq ci regala belle soddifazioni visto che in buona parte si riesce a fare in sella e ci dirigiamo a tutta velocità verso il Rifugio Genova dove approfittiamo anche per ricaricare le nostre E-Bike e soprattutto di ricaricarci anche noi con un pranzo a base di Wienerschnitzel con patate, mezzelune agli spinaci e uova e speck tutto rigorosamente fatto a mano, insomma un pranzo da leccarsi i baffi.

Dopo la meritata pausa, saliamo verso il passo di Poma e da lì la discesa su un trail bello sconnesso attraversa anche una zona caratterizzata da roccia bianchissima, giunti ad una comoda sterrata attraversiamo i pascoli del Cialneur e Vaciara, fra prati delimitati da meravigliosi e infiniti steccati in legno, meritano più di una foto.

Superato l’incantevole pianoro dove sorge il rifugio Ütia Vaciara saliamo verso il Passo di Göma prendendo il sentiero 35 veramente bello da fare in E-Bike ricco di saliscendi, poi seguiamo le indicazioni del rifugio Ütia de Göma lungo un trail con passaggi tecnici e molto molto divertenti che ci fanno scendere con il sorriso sulle labbra.
Attraversati i Prá de Pütia proseguiamo verso il Passo delle Erbe attraversando una zona caratterizzata da grossi massi che ci ricorda molto la Città di Sassi sul passo Sella, qui non c’è alternativa se non spingere l’E-Bike pedalando in brevissimi tratti.

Poi usciamo da questo sentiero e ci troviamo sulle distese verdi del Sass de Putia e precisamente al rifugio Munt de Fornella dove ci concediamo una breve pausa per bere qualcosa e fare due chiacchiere con il titolare di questo meraviglioso rifugio in cui c’è una stupenda e originale colonnina di ricarica ricavata in un tronco d’albero.

Partiamo e poco dopo altra sosta poco prima del Passo delle Erbe in uno dei punto panoramici più belli di questo giro dove si può ammirare uno spettacolare esempio di Arenaria della Val Gardena che con il suo colore rossastro, affiora nelle zone detritiche dei Pra de Ciampac alle pendici del Sass de Putia .

Adesso ci aspetta la discesa verso Antermoia prevalentemente su strade forestali velocissime dal fondo molto soffice, un vero tappeto verde per le nostre E-Bike dove molliamo i freni e scendiamo a tutta velocità.

Riprendiamo la strada asfaltata del passo delle Erbe dopo Antermoia pedalando in leggera salita e l’abbandoniamo definitivamente per scendere su stradine secondarie toccando i piccoli insediamenti di Miri e Col de Tlames, poi un ultimo slancio veloce per tornare a valle al punto dove eravamo partiti la mattina.

Giro a dir poco spettacolare, lungo, con notevole dislivello e qualche punto da stare molto attenti, quindi se vi fosse venuta voglia di farlo leggendo il nostro racconto pianificate bene il tutto, assicuratevi di avere una buona preparazione fisica e magari appoggiatevi a una guida MTB per poterlo apprezzare e godere al 100% senza problemi.

Vuoi sapere come partecipare? Leggi il regolamento a questo link: www.mtbtech.it/2022/08/racconta-le-tue-vacanze-in-mtb-e-vinci-premi

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