Short Test – Suplest Crosscountry Pro

Suplest è un piccolo brand svizzero fondato nel 2007 da due ciclisti appassionati di calzature. Semplicità, ricerca tecnologica e cura del dettaglio sono i principali punti di riferimento dei fondatori Robert e Daniel nello sviluppare e produrre scarpe premium per il ciclismo, con il motto “scarpe fatte da ciclisti”. La gamma Suplest propone oltre venti modelli suddivisi in road series, crosscountry series e offroad series (linea gravity), alcuni dei quali disponibili in diverse colorazioni. L’agenzia italiana GoNuts Comunication ci ha gentilmente fornito in test il modello al vertice della gamma xc, le Crosscountry Pro.

Toccando con mano le Suplest Crosscoutry Pro ne abbiamo subito apprezzato la qualità e la cura costruttiva. La suola in carbonio interamente rivestita in gomma si prolunga salendo sui bordi della tomaia in microfibra per formare una valida quanto indispensabile protezione dagli urti. La chiusura è affidata interamente ad un doppio Boa System IP-1, il secondo con doppio rimando, il tutto saldamente inserito nella parte superiore della tomaia, rinforzata all’uopo da un sottile strato di carbonio (Carbon Shield).

L’intersuola Solestar è ergonomica e di pregevole fattura, dotata di rinforzo rigido nei 3/4 di piede che servono per la trasmissione delle forze nella pedalata. Il supporto dell’arco plantare è piuttosto accentuato e nella parte finale, in zona dita, sono presenti alcuni pratici fori di ventilazione.

La singola scarpa in taglia 43,5 ha fatto registrare 395gr alla nostra bilancia, un peso non tra i più leggeri (a parziale attenuante il fatto che abitualmente si utilizza come riferimento la misura 42) ma possiamo considerarlo un buon compromesso dato l’alto livello di protezione e rigidità offerto. Il prezzo al pubblico di 359 euro è, per così dire, “svizzero”…in ogni caso lo riteniamo adeguato al livello qualitativo nonché allineato ai modelli top di gamma della concorrenza premium.

Iniziamo il test con una domanda che potrebbe apparire fuori tema.

Cosa hanno in comune due discipline del ciclismo tanto diverse come il Crosscountry e il Bmx?

Le scarpe! Ebbene sì, non tutti sanno che i pro rider bmx utilizzano le stesse identiche calzature dei pro rider xc. I motivi si possono facilmente dedurre. In entrambe le discipline sono necessarie calzature leggere per ottimizzare le accelerazioni delle masse rotanti ma soprattutto serve tanta rigidità della suola per poter imprimere tutta la potenza possibile sui pedali e trasmetterla di conseguenza alle ruote. Per quanto riguarda il bmx, ci preme precisare che l’uscita dal cancello (la partenza ndr), oltre alle prime pedalate giù dalla rampa, sono inconfutabilmente la parte più importante di una gara bmx (sembra incredibile ma nel bmx olimpico si parla di accelerazioni da 0 a 60 km/h in 3 secondi!). Tanto premesso, per questo test abbiamo scelto una location esclusiva: il Bmx Olympic Arena di Verona, l’unico impianto bmx olimpico d’Italia recentemente divenuto centro federale UEC.

Prova “a secco”


Indossando le Suplest Crosscountry Pro si percepisce immediatamente la grande ergonomia e la cura che l’azienda ha messo nella loro realizzazione. La tomaia sovrapposta Anatomic Wrap e i Boa IP-1 “sganciati” permettono una calzata pratica e veloce. La zona posteriore avvolge il tallone come un guanto e lo trattiene saldamente come fosse uno scarpone da sci.

La chiusura è quanto di meglio un rider possa chiedere. La tomaia sovrapposta avvolge perfettamente la parte superiore del piede e il doppio Boa zonale con la sua regolazione micrometrica (sul modello IP-1 avviene sia in trazione che in rilascio) consente la distribuzione della pressione in maniera uniforme per ottimizzare contestualmente la trasmissione della potenza e la circolazione sanguigna del piede.

Il Carbon Shield svolge egregiamente due funzioni, distribuire uniformemente le tensioni dei Boa per una ritenzione confortevole e resistere alle tensioni dei rinvii per la funzione strutturale e di longevità. La sensazione generale a scarpa indossata è davvero notevole…comoda, avvolgente e rigida come poche.

Prova in pista


La suola interamente rivestita in gomma antiscivolo permette di camminare piuttosto agevolmente per essere una scarpa da XC ultra rigida. I tasselli ben collocati e spaziati, coadiuvati dall’ottima gomma, permettono un grip elevato. L’alloggiamento tacchetta è sufficientemente ampio per sfruttare a pieno il range di posizionamento e agganciare/sganciare intuitivamente il pedali senza alcun intralcio.I fori di ventilazione, sapientemente distribuiti sulla tomaia aiutano a mantenere una temperatura accettabile anche nelle giornate molto calde.

In merito all’arco plantare così pronunciato, abbiamo riscontrato una divergenza di opinioni tra i due tester che hanno avuto modo di provare queste Suplest. Il primo tester le ha ritenute perfette sin dalle prime pedalate, il secondo tester ha lamentato, esclusivamente in fase di riding, un’eccessiva pressione sull’arco plantare. Sicuramente la diversa conformazione anatomica del piede dei due tester ha fatto si che le sensazioni fossero contrastanti. Una seconda intersuola con arco plantare meno pronunciato o la possibilità di scegliere tra diverse solette sarebbero un plus desiderabile su una scarpa di questo livello.

I principali punti di forza delle Crosscountry Pro sono senza dubbio la stabilità del piede e la rigidità. La ritenzione del tallone ai massimi livelli, la chiusura superiore salda e comoda (anche dopo ore di utilizzo), l’ergonomia delle forme e l’indeformabilità della suola in carbonio creano un interfaccia piede/pedale assolutamente rigida, stabile e performante che permette di migliorare le accelerazioni, “sentire” la bici in ogni momento per una grande precisione di guida e ottimizzare le prestazioni dell’insieme bicicletta/pilota.

Durante le due settimane di prova, è stato chiesto ai tester di prestare particolare attenzione ad eventuali punti di pressione che si manifestavano durante l’utilizzo. Uno dei due ha rilevato un leggero fastidio in zona collo del piede, fastidio che peraltro è diventato più che trascurabile man mano che la linguetta superiore si deformava con l’utilizzo.

Durante la seconda sessione di prove, l’altro tester è stato costretto ad estrarre la soletta interna sostituendola con una propria in quanto la pressione causata dall’arco plantare pronunciato causava un persistente dolore sulla pianta del piede. Come prima accennato, non tutti i piedi sono uguali.

Conclusioni


Il prezzo elevato, l’aspetto elitario, l’origine svizzera e il fatto che uno dei più grandi campioni di bmx al mondo (Sylvain André ndr) utilizza calzature Suplest hanno creato in noi aspettative piuttosto elevate, cosa non sempre positiva quando ci si accinge ad effettuare un test in maniera più oggettiva possibile. Nonostante ciò, le Crosscoutry Pro ci hanno davvero impressionati per qualità costruttiva, ergonomia, regolazioni e prestazioni, rivelandosi nel complesso tra le migliori scarpe “a sgancio” da ciclismo da noi mai provate.
 
Prezzo di listino: 359 €
 
Cosa non ci è piaciuto:
Peso elevato rispetto alla concorrenza
Mancanza di un’alternativa alla soletta interna
Prezzo impegnativo
Cosa ci è piaciuto:
Qualità costruttiva
Rigidità della suola
Chiusura Boa System IP-1/Carbon Shield
Ritenzione del tallone
Protezioni laterali in gomma
Stabilità del piede durante il riding
Prestazioni

 
Link al sito Suplest: www.suplest.ch
 
 
Testo e foto: Matteo Mezzari
Rider: Giacomo “Jack” Mezzari
 
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