TEST manubrio RENTHAL FATBAR 35 e attacco APEX 35

Un anno fa ho deciso di provare due componenti di un brand che è un’icona prima di tutto nel mondo delle moto da cross ma che nell’ultimo decennio si è affermato anche in ambito mountain bike, con una spiccata declinazione alle discipline gravity, sto parlando ovviamente di Renthal.

Ho parlato di Renthal già questa primavera, raccontandovi il montaggio della Transition Patrol con la quale ho portato avanti alcuni test a lungo termine. La bici in questione prevede un montaggio molto valido con uno sguardo fisso sul giusto rapporto qualità-prezzo, senza lasciare in secondo piano le performance dei componenti.

Con Renthal ho puntato al top ma spendendo il giusto, ho scelto un manubrio in alluminio RENTHAL FATBAR 35 e un attacco manubrio RENTHAL APEX 35.

Perché alluminio e non carbonio?

Tenendo bene in mente l’obiettivo di mantenere un buon rapporto qualità-prezzo, ho puntato su un manubrio in alluminio di alta gamma, piuttosto di un più costoso carbonio. Renthal, forse più di tutti, adotta una particolare lavorazione dei materiali (sia alluminio che carbonio) per ottenerne risposte calibrate, che si tramutano in maggiore comodità di guida e maggiore controllo. Tali lavorazioni implicano spessori variabili, l’adozione di particolari leghe, oltre a pieghe razionali in relazione alla destinazione d’uso del componente.

RENTHAL FATBAR 35 E APEX 35, DA VICINO

RENTHAL FATBAR 35 è il manubrio dedicato alle discipline gravity adatto agli attacchi manubrio da 35mm di diametro, come ci ricorda il nome. È realizzato in alluminio serie 7, lega molto utilizzata in campo aerospaziale e nelle applicazioni strutturali di forza, e tra tutte le leghe di alluminio è quella in grado di raggiungere le migliori caratteristiche meccaniche. Viene venduto largo 800mm, accorciabile poi nella misura desiderata semplicemente tagliando le estremità pre-segnate da appositi tratteggi.

Disponibile in 4 diverse misure di rise (10-20-30-40mm), l’ho scelto con rise di 20mm, misura media adatta a me che sono abbastanza alto e alla Patrol che invece presenta un avantreno discretamente basso. Le misure di Backsweep e Upsweep si attestano a 7° e 5°, dove la prima indica l’inclinazione delle estremità in direzione del pilota mentre la seconda indica l’inclinazione verso l’alto. Si tratta di angolazioni medie e “standard” che ai fini pratici si rivelano idonee a discipline gravity, che spaziano quindi tra l’enduro e il downhill.

Alla bilancia il manubrio ha fatto segnare un peso di 305 grammi nella lunghezza di fabbrica, quindi 800mm.

RENTHAL APEX35 è invece l’attacco manubrio, un concentrato di tecnologia e raffinatezza difficilmente imitabile. L’attacco Apex è lungo 40mm ed è dotato di un’area d’appoggio estremamente ampia che incrementa la rigidità dell’insieme attacco-manubrio, inoltre è ricavato dal pieno tramite lavorazioni CNC e ha una linea molto aggressiva. Su tutta la superficie verniciata di nero si intravvedono le lavorazioni della fresa, mentre la porzione anodizzata (come il manubrio) è alleggerita nella parte anteriore. È disponibile in ben 4 lunghezze: 33, 40, 50 e 60mm e tutte dispongono di un Rise negativo di 6°.

La chiusura prevede una base d’appoggio “zero-gap” che deve andare in battuta, per poi stringere fino alla coppia di serraggio le due viti esagonali superiori, formando un design di chiusura a 240°. L’attacco abbraccia il piantone dello sterzo attraverso due morsetti dotati anch’essi di viti esagonali direzionate entrambe nello stesso lato. Anche qui si vedono chiaramente le fresature di alleggerimento su gran parte della superficie.

Parlando di materiali, l’attacco manubrio è caratterizzato dal miglior alluminio in termini meccanici, nel dettaglio troviamo la lega 2014 (Avional) e la 7075 (Ergal), quest’ultima famosa per essere la lega d’alluminio più leggera e, dal punto di vista meccanico, più resistente agli urti, agli sforzi, al peso e alla torsione. Insomma, i tecnici Renthal non hanno di certo risparmiato sulla qualità!

L’attacco manubrio pesa 119 grammi.

IL TEST:

Una volta presi in mano i due componenti, si nota immediatamente la precisione delle lavorazioni, la verniciatura perfetta e il fatto che nell’insieme riescono a infondere una sensazione “racing” anche grazie al brand impresso che ci ricorda tanto il motocross.

Il montaggio dell’attacco Renthal APEX 35 risulta molto semplice, tutte le viti richiedono una chiusura di 5Nm, quindi consiglio l’utilizzo di una chiave dinamometrica per un serraggio preciso. Si inizia da quelle che stringono il piantone dello sterzo, entrambe rivolte dallo stesso lato così da risultare molto comode.

Anche la viteria è di qualità, e utilizzando chiavi altrettanto buone (io uso attrezzatura Beta) si nota come l’innesto sia estremamente preciso. Frontalmente vanno rimossi i due braccialetti dall’attacco manubrio e inseriti sul manubrio facendoli scivolare dai diametri più fini fino al centro. A questo punto è possibile avvitare le viti inferiori in battuta con l’attacco manubrio, rispettando i 5Nm di coppia, mentre le viti superiori, anch’esse chiuse a 5Nm, non vanno in battuta ma tengono stretto il manubrio. I due braccialetti sono abbondantemente distanziati tra di loro, in modo da rendere l’insieme attacco-manubrio molto rigido.

Durante il riding ho trovato il manubrio estremamente comodo, le pieghe rientrano nella norma e garantiscono il massimo controllo sia nei tratti dritti che in curva. L’Upsweep aiuta nel guidare con i gomiti alti per avere maggior controllo della mountain bike. Ho iniziato il test utilizzando il manubrio in tutta la sua lunghezza, 800mm, per poi ridurlo a 780mm, misura che volendo potrei ancora ridurre fino a 760 per aumentare la reattività di guida, oltre al fatto che la Transition Patrol in questione adotta ruote da 27.5”.

La compatibilità tra attacco e manubrio è eccezionale, come ci si aspetta. Dopo un mese di test mi è capitato di far ruotare leggermente l’attacco manubrio correndo in bike park, situazione risolta stringendo la viteria sul piantone sterzo fino a 6-6,5Nm rispetto ai 5 previsti dal produttore. Il manubrio, sebbene da 35mm, riesce a smorzare le vibrazioni derivanti dal terreno, soprattutto quando si corre in bike park e il fondo secco fa emergere le braking-bumps. Ci tengo a precisare che le vibrazioni assorbite dal manubrio sono quelle ad alta frequenza, le massime performance si hanno soprattutto avendo una forcella funzionale e ben regolata.

CONCLUSIONI:

Materiali pregiati, lavorazioni di prima classe e performance, sono le caratteristiche che mantengono Renthal tra i leader in questo campo. In un anno di utilizzo non ho mai avuto alcun problema, eccetto il fatto di dover aumentare la coppia di serraggio tra attacco manubrio e piantone sterzo. I due componenti, in termini di performance si sono rivelati eccezionali, un’abbinata rigida e precisa ma nello stesso momento in grado di donare una guida comoda smorzando le vibrazioni. Quest’ultimo è un feedback importantissimo che molti manubri anche se in carbonio, spesso non riescono a offrire. Il consiglio che do è quello di puntare a prodotti di qualità e non per questo motivo è necessario spendere troppo, il manubrio Renthal Fatbar 35 in alluminio costa 85€ di listino, ma spesso online o dal rivenditore di fiducia si riesce a spuntare un prezzo anche di 10-15€ inferiore.

L’attacco APEX 35 è molto leggero e può essere utilizzato in ambiti che spaziano dal cross country fino all’enduro più spinto. Il manubrio FATBAR 35 lo consiglio invece soprattutto a chi pratica enduro e downhill, ci sono poi le versioni LITE più leggere e idonee per utilizzi meno gravosi, quali cross country e trail riding.

Prezzo del manubrio: 84.90€
Prezzo dell’attacco manubrio: 99.90€

 

Cosa non ci è piaciuto:

Cosa ci è piaciuto:
Qualità elevata di materiali e lavorazioni;
Prestazioni ai massimi livelli;
Prezzo del manubrio molto appetibile;
Grafiche del manubrio molto resistenti.

 
Link al sito RENTHAL: www.renthal.com
Link al distributore RIECYCLE: www.riecycle.it

 
Testo e foto: Matteo Pedrech

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