NORTHWAVE: come avviene la produzione dell’abbigliamento

A una manciata di chilometri dalla sede di Mtbtech c’è l’headquarter di uno dei più importanti produttori mondiali di scarpe da ciclismo, Northwave.

Siamo nel distretto calzaturiero del montebellunese che già dal dopoguerra ha visto nascere aziende che sono a tutt’oggi pilastri importanti nel settore della calzatura sportiva, citiamo ad esempio Gaerne e Sidi, senza tralasciare brand come Nordica, Lotto, Diadora e molti altri. Tra fine anni ‘80 e inizio anni ’90 è stata la volta di Northwave, dove grazie alla lungimiranza della famiglia Piva, la quale operava in questo settore già da oltre 10 anni, è nata la prima scarpa da mountain bike marchiata Northwave. Correva l’anno 1993.

Con il passare degli anni il brand e l’azienda sono cresciuti e al giorno d’oggi Northwave ha a catalogo calzature per tutte le discipline della mountain bike, sviluppando inoltre linee di abbigliamento tecnico dedicate al mondo dell’offroad, in continua evoluzione.

Ma cosa c’è dietro al successo di Northwave? Come vengono realizzate le calzature e l’abbigliamento?

Ho posto questa domanda al Direttore Generale Davide Rossetti durante l’intervista che potete leggere a questo link mtbtech.it/intervista-northwave-storia-sviluppo-coronavirus-e-obbiettivi-futuri/ il quale mi ha invitato a passare una giornata in azienda da loro per scoprire tutti i retroscena, dallo sviluppo delle idee per mezzo di software di elaborazione grafica, alla realizzazione dei modelli tramite macchinari a taglio laser e molta manodopera artigianale, come da tradizione.

Il foto-documentario che ho realizzato vuole proprio raccontare il processo produttivo di abbigliamento e calzature che ho visto facendo visita all’azienda.

Siete curiosi? Iniziamo dalla realizzazione dell’abbigliamento:

La produzione dell’abbigliamento inizia nell’ufficio sviluppo di Northwave, dove arrivano le richieste dei clienti. A Northwave possono arrivare progetti già strutturati graficamente ma anche bozze da elaborare, infatti lo studio di design interno all’azienda è in grado di realizzare anche grafiche totalmente personalizzate.

Il progetto viene elaborato a computer, dove la grafica viene posta su delle dime che rispecchiano le varie taglie. Tra i progetti più ambiziosi di Northwave c’è la produzione dell’abbigliamento del team svizzero Thomus.

Ma oggi vedremo anche un progetto custom: la realizzazione di una maglia personalizzata…per me!

Successivamente il progetto viene mandato in stampa attraverso un altro software che comunica direttamente con i plotter. I plotter utilizzati si differenziano tra loro per il tipo di colori utilizzati: per le colorazioni fluo ci vuole un’apposita macchina, mentre per i colori classici si usa un altro tipo di stampa in quadricromia.

In questa fase c’è un controllo dell’ambiente attraverso il mantenimento di una temperatura e umidità costanti, condizione fondamentale per il mantenimento dei colori e per garantire l’ottima riuscita della stampa. Tornando al lato pratico, il colore viene steso su un materiale molto simile alla carta, il quale contribuirà poi alla sublimazione, nel passaggio successivo.

È molto curioso notare come i colori si differenzino molto da quello che sarà poi il risultato finale. La differenza cromatica è ovviamente voluta e viene calcolata dal software che elabora la bozza e gestisce la stampa.

In questa calandra avviene il vero e proprio trasferimento del colore dalla carta al tessuto.
La sublimazione avviene unicamente su tessuto di tipo poliestere, quindi sintetico, in quanto è l’unico che garantisce una perfetta ritenuta del colore anche in fase di lavaggio e con il passare del tempo.

La capacità produttiva della calandra, che richiede una determinata temperatura (circa 200°C!) e pressione, in media è di 80cm al minuto ma arriva anche a oltre 100cm al minuto in base al rullo utilizzato, per un tempo netto di trasferimento del colore che varia dai 30 ai 40 secondi.

La sublimazione del colore verso il tessuto è un fenomeno estremamente affascinante da vedere: il colore stampato sulla carta, attraverso la temperatura e la pressione della calandra cambia di stato diventando gassoso e viene di conseguenza assorbito dal tessuto.

In uscita dalla calandra il tessuto viene staccato dal rotolo e stoccato diviso per taglia e taglio. Nel caso di grandi quantitativi invece, il tessuto viene arrotolato automaticamente in uscita dalla calandra, per essere rimosso in un secondo momento.

Tornando al colore, il risultato è della tonalità voluta! Possiamo dire che la stampa iniziale sul foglio sia una sorta di “negativo”.

A questo punto le varie porzioni di tessuto che compongono i capi d’abbigliamento passano al reparto cucitura dove vengono unite tra loro attraverso cuciture realizzate all’interno del capo (al rovescio), così da avere una giunzione grafica più precisa e una linea più pulita e ordinata. Qui, oltre ad unire i vari componenti dell’abbigliamento vengono anche cucite le etichette con le indicazioni sui materiali utilizzati.

L’ultima fase è il controllo qualità e il confezionamento, ed ecco realizzato un capo d’abbigliamento Northwave!

Rimanete sintonizzati per la seconda parte in cui vi faremo vedere il processo produttivo delle calzature Northwave!

Testo e Foto: Matteo Pedrech

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