La RDR Italia ARES di Mirko Tabacchi

Abbiamo incontrato Mirko Tabacchi, il pilota dell’RDR Italia Leynicese Racing Team, il quale ci ha mostrato la sua nuova RDR Italia ARES che utilizza in gara. Si tratta di una mountain bike totalmente personalizzata, telaio compreso, essendo una peculiarità del produttore.

RDR Italia

Per chi non lo sapesse, RDR Italia è un marchio italiano, valdostano per la precisione, nato dalla passione di Vincenzo Jeantet e dalla voglia di creare qualcosa di eccelso nel suo settore, come vorrebbe la tradizione del Made in Italy. Si tratta infatti di una piccola azienda con sede a Sarre in Valle d’Aosta la quale produce biciclette fatte a mano in Italia da oltre 10 anni.

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Mirko Tabacchi è quindi anche collaudatore e sviluppatore per RDR Italia. Grazie alla sua esperienza sta dando importanti consigli al produttore valdostano per lo sviluppo della bicicletta da gara, ma come sappiamo bene, verranno tramutati poi anche nelle mountain bike ordinabili dagli appassionati. Già da qualche tempo Mirko è impegnato a sviluppare prodotti come ruote, selle e non meno importanti i perni ruota in titanio by Meti.

Ma andiamo a vedere da vicino la mountain bike che sta utilizzando negli impegni agonistici di questo inizio stagione

La RDR ARES di MIRKO TABACCHI

Telaio:

Il triangolo principale della RDR Italia ARES è monoscocca in carbonio, ossia un pezzo unico che viene stampato attraverso dei modelli predefiniti. Mirko e i tecnici di RDR hanno lavorato molto sull’attacco del mono ammortizzatore e quindi sul leveraggio. L’attacco dei foderi alti con l’ammortizzatore avviene tramite una leva fissata al piantone sella che filtra la spinta verso l’ammortizzatore.

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Il fissaggio di quest’ultimo prevede un Flip Chip, ossia un eccentrico, che girandolo in un senso o nell’altro cambia di 1° l’angolo del piantone sella e dell’attacco manubrio, oltre a variare l’altezza del movimento centrale. Una soluzione che permette di settare un unico telaio per percorsi diversi, dai più veloci dov’è richiesta stabilità ai più tecnici dov’è necessario contare su una maggiore agilità.

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Tra le modifiche apportate da Mirko c’è stato un miglioramento nel processo di laminazione del carbonio. Avendone provati di diversi tipi la bici ora risulta ottimizzata nei punti specifici, irrigidita e alleggerita. Anche il leveraggio può ora contare su una miglior scorrevolezza e rigidità, grazie all’adozione di perni e viti in titanio by Meti.

Ruote:

Il reparto ruote è formato da cerchi e mozzi Damil, con raggi in carbonio aerodinamici. Viste dal vivo queste ruote sono anche estremamente belle, le lavorazioni dei mozzi sono un capolavoro e i raggi in carbonio a testa dritta (ovviamente) hanno un aspetto estremamente racing.

Il wheel-set utilizzato da Mirko è un prototipo in fase di sviluppo. Damil è un brand molto virtuoso che grazie a strette collaborazioni con atleti di alto livello punta a un costante sviluppo delle proprie produzioni. Appena sapremo di più su questi componenti vi daremo notizia.

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Le gommme sono delle Pirelli da 2.2 al posteriore e 2.4 all’anteriore, entrambe con inserti PTN. Mirko ha scelto copertoni dal battistrada molto scorrevole, viste le condizioni del percorso di Maser.

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Sospensioni:

Forcella e ammortizzatore DT SWISS, entrambi elaborati dallo specialista Gallo Moto secondo le specifiche dettate dal pilota. Non è stata migliorata solamente la scorrevolezza, ma soprattutto la curva di compressione attraverso il tuning dell’idraulica, ottimizzata anche in base al cinematismo.
Il bloccaggio a tre posizioni è unico e simultaneo per entrambe le unità.

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Freni:

L’impianto frenante comprende pinze e pompanti Shimano XTR ma i dischi scelti da Mirko sono un prototipo realizzato da RDR. Entrambi i dischi da 160mm presentano una superficie forata e molto ventilata, oltre ad essere molto spigolati negli intagli per permettere maggior grip alle pastiglie oltre ad incrementare il potere pulente delle stesse.

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Gruppo:

È un mix di componenti Leonardi e Shimano, alla ricerca della massima leggerezza e delle massime performance. Il cambio e il manettino sono gli affidabili XTR di Shimano, mentre il pacco pignoni è Leonardi, rapportato 9-48. Come si può notare, Mirko preferisce una scalatura meno estrema, evitando di arrivare ai famigerati pignoni da 50-52 denti, contando piuttosto su una maggior coerenza e costanza tra i pignoni stessi. Certo, potendo contare sulla sua gamba…!

Le pedivelle sono anch’esse Leonardi, montano un misuratore di potenza SRM e corona da 38 denti. I pedali Shimano XTR hanno i perni in titanio e cuscinetti ceramici ad alta scorrevolezza.

Manubrio:

Il manubrio è un prototipo realizzato da RDR, largo 740mm con un attacco integrato da 90mm angolato a -25°.
Manopole in silicone ESI Grip.

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Sella e reggisella:

Reggisella Yep3.0 in carbonio da soli 320g e con 80mm di escursione. Sorregge la sella Altitude in carbonio.
Fino a un paio d’anni fa il telescopico nel cross country era tabù…!

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Curiosità:

Mirko non lascia nulla al caso, molti componenti sono stati modificati e personalizzati, come i pedali, altri realizzati da zero secondo le sue specifiche, e i perni ruota.

Inoltre un tocco simpatico, il tappo della valvola dell’aria sulla forcella 😉

Il peso della bici in assetto gara? solo 10.4 Kg

Link utili:
RDR Italia rdritalia.it
Shimano bike.shimano.com
Damil damilcomponents.com

Testo e foto: Matteo Pedrech

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