Lapierre E-ZESTY o OVERVOLT? Le differenze tra questi due cavalli di razza

Da più di 70 anni Lapierre cresce e investe nell’innovazione tecnologica. La raffinatezza estetica e l’impegno a tutto campo nelle competizioni fanno sì che le loro bici siano accattivanti e performanti nonché fruibili, vista la loro ampia gamma, per tutte le tipologie di bikers. Il loro metodo di assemblaggio fatto a mano da professionisti direttamente a Digione in Francia permette un controllo di qualità del prodotto durante tutto il processo di montaggio.

In questo articolo vogliamo mettere sotto i riflettori due tipologie di e-mtb che sembrano sulla carta molto simili ma che in realtà hanno anime e carattere molto diversi tra loro. Stiamo parlando delle piattaforme Overvolt e E-Zesty.

Nicola Casadei durante il nostro test della Overvolt GLP2

La serie Lapierre Overvolt ha una gamma di modelli front da donna e da uomo con ruote di diametro 27.5“ con 120 mm di escursione mentre nella versione enduro biammortizzata arriva fino a 160 mm e 170 mm di escursione con la combinazione diametro ruota mullet, cioè 29” all’anteriore e 27.5“ al posteriore, tutte equipaggiate da più tipologie di power unit che assistono e spingono il rider da 60Nm a 85Nm con capacità delle batterie da 400Wh fino a 625Wh.

Il cuore della nuova Overvolt AM 5.6 my2022

In puro stile race troviamo poi la Lapierre Overvolt GLP2, una delle e-bike fortemente volute e sviluppate da Lapierre per affrontare e vincere le più ostili competizioni che mettono a dura prova le doti meccaniche, dinamiche ed elettroniche dei mezzi. Con un telaio in carbonio che risulta asimmetrico nella forma, dal baricentro bassissimo, dal peso leggero e dal design innovativo, la Overvolt GLP2 è una bici che adotta componentistica pronto gara ed è sviluppata da un rider d’eccellenza campione del mondo, Nicolas Vouilloz.

La Lapierre E-Zesty (che in Lapierre viene denominata e-bike leggera) può invece vantare un modello unico ma con diversi allestimenti. Nello specifico si tratta di una bici elettrica da enduro biammortizzata anch’essa mullet, con escursione da 150mm all’anteriore e al posteriore. In questo caso la funzione propulsiva è assegnata e ben gestita dal nuovo Fazua Ride 50 con la spinta di 55 Nm e la batteria da 250 watt/ora. Gli allestimenti della gamma impreziosiscono i mezzi alzando l’asticella della performance e della qualità dei componenti esaltando le doti di questa “vélo” (bici in francese) e dei riders che si avventurano in questa “esperienza”.

Ma in cosa si distinguono queste due tipologie di e-bike oltre che per le diverse peculiarità e soluzioni progettuali di telaio e motorizzazioni?

Facciamo una premessa, a molti già nota. Spesso e volentieri ho parlato di come la bike industry stia evolvendo molto rapidamente sul tema delle bici a pedalata assistita soprattutto per soddisfare le molteplici necessità ed il piacere di andare in bicicletta, e di come questa industria sia focalizzata su un’utenza molto vasta di appassionati e agonisti da tutto il mondo. Questi colossi si affacciano così all’affollato mercato proponendo bici performanti, stilisticamente accattivanti e con la migliore espressione tecnologica.

Ecco che Overvolt e E-Zesty arrivano a soddisfare davvero una vasta gamma di riders che va dal semplice utilizzo ludico-turistico (e perché no, trail per le versioni Overvolt front dove la richiesta di mercato negli ultimi anni è davvero considerevole) fino a un uso altamente performante come possono essere le versioni biammortizzate sia di Overvolt che di E-Zesty dalle notevoli escursioni con potenze motore e capacità batteria che permettono di affrontare vere e proprie cavalcate in piena libertà e sicurezza.

Ma se entriamo nello specifico dei due modelli notiamo una macro differenza data dalla diversa destinazione d’uso alla quale essi sono rivolti, che vi vado ad evidenziare. Ecco che possiamo definire la Overvolt una bici nella quale il motore e la batteria dalle performance di alto livello (parlando di valori prestazionali) incontra un pubblico al quale piace, per volontà o necessità, un’assistenza e spinta motore considerevoli per poter sfruttare al meglio il mezzo seppur con qualche chilo in più senza badare troppo alla fatica fisica muscolare richiesta.

Proprio in questo “impegno muscolare” si celano le differenze che distinguono i due modelli. Infatti, la E-Zesty è il perfetto mix tra leggerezza della bici e spinta ricevuta dal motore che letteralmente aiuta e ben sostiene la pedalata del rider che in questo caso preferisce comunque essere ancora parte attiva alla dinamica della pedalata senza perdere il piacere di una bici leggera che in salita comunque non divori la batteria e che in discesa sia maneggevole e divertente da guidare. Ma c’è un altro bel plus.

Lo spaccato del micro motore FAZUA

Il motore Fazua, essendo un blocco unico con la batteria, nel momento in cui non chiediamo l’aiuto della spinta del motore, questo letteralmente si stacca dal movimento centrale, e fa diventare la E-Zesty a tutti gli effetti una bici tradizionale. E non ultimo, se il blocco motore-batteria non serve perché ad esempio vogliamo pedalarla esclusivamente con le nostre gambe o portarla in bike park, non facciamo altro che rimuoverlo e applicare al suo posto una cover sul telaio. In poche parole la E-Zesty è “due bici in una” che abbraccia un pubblico crescente che non vuole rinunciare alla piacevole fatica fisica del pedalare e cerca altresì un mezzo che sia performante in salita come in discesa.

LAPIERRE è stata tra i primi a credere nelle ebike leggere. In questa foto il motore e la batteria sono molto bene occultati.

Quindi, quale consiglio o quale preferisco?

Una risposta potrebbe essere: “entrambe”. Perché davvero dipende da cosa si cerca dal mezzo e quanto di noi vogliamo o meno impegnare fisicamente per divertirci. Entrambe le piattaforme sono di sicuro molto divertenti da guidare e come ben sappiamo, in Lapierre sono molto attenti alla progettazione delle loro bici che sempre di più stanno ottenendo un ottimo riscontro dal mercato sia europeo che globale.

A proposito di mercato voglio chiudere con un pensiero personale che spero trovi approvazione da tutti voi che leggete e che ci seguite.

Ben vengano le innovazioni e accogliamo questa “nuova era” della bici che negli ultimi anni sta avendo un’ascesa vertiginosa nella nostra quotidianità. Lo so, ultimamente costa davvero tanto e per averla si fanno attendere per dei mesi, ma portiamo ancora un po’ di pazienza affinché la ruota e il pianeta ricomincino a girare nuovamente. Nel frattempo pensate e pianificate come sfruttare al massimo ed esprimere nel miglior modo possibile la libertà che le due ruote sanno regalarci. Buon viaggio.

Ulteriori informazioni sulla gamma Lapierre, a questo link www.lapierrebikes.com

Testo: Andrea Brunato
Foto: Archivio MTBTECH e Lapierre

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