Test casco ENDURA MT500 MIPS 2022

È passato un mese dalla presentazione mondiale del nuovo casco Endura MT500 MIPS. L’ultima realizzazione del brand scozzese ha alzato l’asticella in termini di dotazioni destinate alla protezione della testa, si tratta infatti di uno dei caschi tecnologicamente più avanzati al mondo. Perché? Ve lo spieghiamo tramite la nostra prova.

casco ENDURA MT500

Foto: Cristiano Guarco
Scattata presso il bike park Dolomiti Paganella Bike

casco ENDURA MT500 MIPS

COM’È FATTO:

Parole chiave: KOROYD e MIPS. Ebbene sì, due leader mondiali che cooperano in un unico prodotto, con l’intento di ottimizzare l’uno con l’altro le performance di sicurezza di un elemento che sappiamo bene essere fondamentale.

Ma prima di tutto conosciamo da vicino queste due tecnologie.

KOROYD:

È una struttura alveolare composta da co-polimeri di Koroyd. Essa assorbe l’energia derivante dall’impatto in modo più lineare consentendo di ridurre al minimo le forze in caso di urto. I tubicini di colore verde, ma disponibili anche in molte altre colorazioni, costituiscono la struttura del Koroyd e sono stati progettati per assorbire l’energia in maniera più lineare rispetto alle tradizionali schiume, riducendo quanto più possibile le forze in gioco in caso di urto.

casco ENDURA MT500

MIPS:

MIPS (Multi-Directional Impact Protection System) è un sistema a piano di scorrimento progettato per ruotare all’interno del casco con l’intento di ridurre e rallentare la quantità di energia trasferita verso la testa con lo scopo di diminuire le lesioni causate da urti rotazionali. MIPS ha richiesto diversi anni di collaborazione con i progettisti. La tecnologia è stata sviluppata da alcuni scienziati presso il Karolinska Hospital e il Royal Institute of Technology di Stoccolma, in Svezia. Il concetto è fondato su 19 anni di ricerche. Il concetto è semplice: quando una testa ruota velocemente e si ferma all’improvviso, l’accelerazione rotazionale può causare al tessuto cerebrale elevati livelli di tensione. L’allungamento del tessuto causato da questi movimenti può provocare vari tipi di lesioni cerebrali. MIPS è stato progettato con l’intento di affrontare l’accelerazione rotazionale generata dall’impatto. Integrando lo strato MIPS nei sistemi di ritenzione, si riduce la complessità ed il peso. Questo consente di produrre un casco più compatto, che si adatta meglio alla conformazione della testa e con una migliore ventilazione.

La calotta dispone di 16 feritoie dalle dimensioni differenziate e ottimizzate, anche in base al sistema Koroyd presente, per agevolare il passaggio dell’aria e mantenere la testa fresca. Il frontino è regolabile in tre posizioni per permettere la sistemazione della maschera o della action-cam. A proposito di quest’ultima, sulla parte superiore della calotta è presente di serie un attacco (tipo GoPro) per il fissaggio, rimovibile all’occorrenza.

casco ENDURA MT500

La forma ricorda a grandi linee il vecchio design di Endura, opportunamente e radicalmente aggiornata per renderla attuale. All’altezza delle tempie si abbassa per aumentare la copertura, e quindi la protezione, come anche al posteriore sulla nuca. Proprio nella zona posteriore è doveroso farvi notare la porzione in gomma che migliora il trattenimento della maschera, evitando che possa muoversi durante il riding.

casco ENDURA MT500

Internamente troviamo il sistema Mips, estremamente rastremato (e leggero) rispetto alle versioni di qualche anno fa, ricoperto da un’imbottatura antibatterica molto morbida.
Le chiusure sono affidate alla classica fibbia che va a posizionarsi sotto al mento. Le cinghiette si uniscono sotto alle orecchie formando una Y molto ampia, come piace a noi, che ne amplifica la comodità. Dietro la nuca troviamo il classico cricchetto micrometrico fissato al sistema Mips.

casco ENDURA MT500

casco ENDURA MT500

Con queste dotazioni il casco ENDURA MT500 MIPS promette di essere senza dubbio uno dei caschi da enduro più promettenti.

IL TEST:

Abbiamo iniziato a provarlo il giorno stesso della presentazione presso il bike park Dolomiti Paganella Bike, una location che bene si presta a eventi di questo tipo, unendo i meeting con i momenti ludici tipici di una giornata in bike park.

casco ENDURA MT500

Foto: Cristiano Guarco
Scattata presso il bike park Dolomiti Paganella Bike

Al tatto il casco Endura MT500 MIPS fa intendere immediatamente la qualità costruttiva e dei materiali utilizzati. È solido, non scricchiola, il cricchetto stringe senza esitazione e abbraccia molto bene la circonferenza della testa tanto da far apparire inutili le cinghiette. Comodità da primato quindi, sensazione che rimane tale anche una volta fissata la fibbia. Il peso di 420 grammi (effettivi) è nella media.

casco ENDURA MT500

Il frontino regolabile permette di scegliere la posizione in base alle più pacate preferenze personali, ma l’utilità è atta soprattutto per posizionare la maschera durante i momenti di relax. Noi ci siamo trovati molto bene a usarlo nella posizione intermedia: non è troppo basso da intralciare la visuale me è sufficiente per deviare rami improvvisi. Esteticamente il casco è molto gradevole, non estremo. Noi l’abbiamo provato in colorazione bianco/grigia ma è disponibile anche nelle varianti cromatiche Black, Concrete Gray, Olive Green, Paprika, Spruce Green.

casco ENDURA MT500

In salita il passaggio dell’aria è buono, non è il casco più fresco che abbiamo mai provato, ma la ventilazione è sufficiente. Gli sforzi di Endura si notano, ma la presenza del Koroyd è pur sempre un vincolo in questi termini. Situazione che migliora gradualmente con l’aumentare della velocità fino a risultare ottima nelle discese tipiche di un bike park, a ritmi sostenuti. In sostanza: il carattere enduristico c’è, è un casco che ama la discesa!

casco ENDURA MT500

Sia utilizzando gli occhiali che la mascherina lo riteniamo sempre all’altezza della situazione, la comodità è garantita a patto che gli occhiali non abbiano le astine troppo alte: potrebbero cozzare contro la calotta all’altezza delle tempie. Indossando la mascherina e posizionandola appena sotto la visiera, regolabile senza difficoltà con il casco indossato, confermiamo l’utilità della gomma posteriore che genera il grip necessario perché non si sposti l’elastico. In questo modo si trova immediatamente la posizione della maschera quando è ora di rindossarla.

Fortunatamente non l’abbiamo provato in alcun crash-test, ci affidiamo quindi alle omologazioni che ne decretano una valutazione assolutamente positiva per quello che concerne il grado di sicurezza offerto.

CONCLUSIONI:

Il casco Endura MT500 MIPS è il top di gamma per dei caschi da enduro del brand scozzese, rinnovato e con caratteristiche protettive degne di nota. L’impegno di Endura si è concentrato soprattutto nel coniugare i due sistemi di protezione più importanti attualmente nel mercato, Mips e Koroyd, e secondo noi c’è riuscita molto bene. Anche esteticamente ne è uscito un prodotto eccezionale, a detta anche dei colleghi giornalisti presenti all’evento. L’unico neo che dobbiamo segnalare, per dovere professionale, è la poca ventilazione in salita, quindi alle basse velocità, che d’estate potrebbe accaldare. Il tutto si dissolve appena la gravità inizia ad entrare in scena, d’altronde il casco Endura MT500 è realizzato per la discesa…per andare forte in discesa.

Disponibile nelle taglie S/M, M/L (in test), L/XL
Prezzo di listino: 189,99 €

 

Cosa non ci è piaciuto:
Poco ventilato alle basse velocità.
Cosa ci è piaciuto:
Qualità costruttiva generale e dei materiali;
Tecnologie di protezione;
Estetica molto aggressiva.

 
Link al sito ENDURA: www.endurasport.net

Testo: Matteo Pedrech
Foto: Cristiano Guarco e Matteo Pedrech

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