FLYER E PANASONIC GX ULTIMATE PRO FIT

I nuovi modelli FLYER Uproc sono e-mountain-bike equipaggiate col nuovo motore Panasonic GX Ultimate, la versione rivista e ottimizzata di una power-unit già apprezzata negli anni scorsi. Ecco cosa rende unico questo motore:

Abbiamo avvistato la nuova Flyer UprocX un anno fa all’Italian Bike Festival (link all’articolo: clicca qui) e anche qualche settimana fa al BikeUp (link all’articolo: clicca qui), in un’anteprima organizzata al festival di ebike che si è svolto a Bergamo. In un giro sul parco dei Colli adiacenti a città Alta abbiamo testato in assoluta anteprima la nuova piattaforma all-mountain/enduro della casa Svizzera. Nello specifico si trattava della versione 8.70, la top di gamma, con telaio da 150 mm in carbonio (e 160 mm di travel all’avantreno) a 4 snodi e leveraggio principale in carbonio.

Tra le chicche che la bestiolina montava c’era il nuovo motore Panasonic GX Ultimate Pro FIT, il nuovo motore della casa giapponese di cui sicuramente si sentirà parlare molto in futuro grazie ad una serie di features da prima della classe. Anzitutto il peso, di soli 2,9 Kg, è uno dei più leggeri della sua categoria con una coppia record di 95 Nm, potenza di picco di 600 Watt e alimentato da una batteria da 750 Wh.

La nuova Uproc di Flyer ci è piaciuta fin da subito: esteticamente bella e pulita – ha vinto il Design&Innovation Award 2022 – ha un bel cockpit in cui spicca l’attacco manubrio completamente integrato in carbonio con guida interna dei cavi elettrici e in cui spicca centralmente il bel display Panasonic, non molto grosso e con una bella interfaccia.

Sulle impressioni di guida non posso che fare un plauso agli ingegneri svizzeri che hanno curato le geometrie e il bilanciamento dei pesi. Sui trail la bici – in configurazione mullet – è reattiva e maneggevole, capace di grande manovrabilità, anche in aria. Sul fronte motore, Panasonic mi ha stupito per la fluidità di erogazione della potenza, rivelandosi estremamente efficace anche nelle salite più ripide e tecniche.

Il nuovo motore, oltre che sulla top di gamma, è montato sulla Uproc7 (con corsa della sospensione 160 mm), la Uproc4 (all-mountain con corsa della sospensione a 140 mm) e la Uproc2, la hardtail con forcella ammortizzata da 120 mm.

Se i modelli Uproc 2021 erano equipaggiati per la maggiorparte con motore Bosch, ora con Panasonic hanno ottenuto il beneficio di godere di una struttura ancora più compatta, con un’unità di propulsione piccola e integrata in maniera armoniosa, tanto da risultare poco visibile. La struttura particolarmente stretta occupa uno spazio ridotto quando posizionata in verticale (fattore Q – distanza dei pedali) e questo è un punto a favore, favorendo una pedalata piacevole e ottimale dal punto di vista biomeccanico. Una ridotta distanza dei pedali, infatti, è importante non solo per avere una maggiore efficienza durante la pedalata, ma anche per prevenire problemi alle ginocchia. Sui single trail più stretti, inoltre, un fattore Q ridotto riduce a sua volta il rischio di urtare eventuali ostacoli con i pedali a tutto beneficio del comfort di marcia e del feeling.

Dicevamo della coppia, di 95 Nm, valore che la pone ai vertici assoluti in termini di potenza, fornendo una coppia massima disponibile già a una bassa frequenza di pedalata. Una power-unit che promette un costante dispiegamento di potenza in un intervallo di frequenza di pedalata molto ampio, permettendo la massima assistenza anche con una frequenza di pedalata bassa.

Flyer si avvale dell’esclusività dei motori Panasonic ma sviluppa software, display e batteria all’interno della propria azienda grazie alla ricerca e all’attento lavoro di un team di ingegneri. Il nuovo motore Panasonic viene infatti controllato tramite la tecnologia proprietaria FLYER Intelligent Technology (FIT): tramite il comando a distanza è possibile scegliere comodamente tra quattro livelli di assistenza (inclusa la modalità Auto).

Un’altra caratteristica esclusiva del motore Panasonic GX Ultimate, è la possibilità di poter modificare le assistenze direttamente dal display senza bisogno di connettersi a nessuna app o device esterno. Ciò permette di compensare le differenze di prestazione pedalando in compagnia, oppure di scegliere se dare priorità al livello di assistenza o all’autonomia.

Un’opzione comoda e intuitiva facilmente identificabile nel menù del display dove è possibile aumentare o diminuire a piacere i livelli delle tre assistenze Eco, Sport e Auto con un range di cinque tacche. Discorso differente per la modalità High che eroga sempre il massimo della potenza e ciò può tornare veramente comodo in caso di “emergenza” come quando in un mangia-bevi ci si trova una salita improvvisa dietro alla curva.

Sulla batteria le scelte di Flyer vanno controcorrente in ragione di un vigoroso discorso di funzionalità (e non di estetica). Diversamente dalla grande maggioranza dei brand che puntano sull’integrazione, Flyer sviluppa la batteria semi-integrata nel tubo obliquo.

In questo modo l’azienda elvetica punta a garantire rigidità e performance, grazie ad uno scatolato chiuso con sezione ad “L” o a “C” in base al modello, piuttosto che sviluppare modelli aumentando a dismisura la sezione del tubo obliquo in modo da poter contenere pacchi batteria sempre più capienti. L’eccessiva integrazione sappiamo avere ricadute sia sul surriscaldamento della batteria sia sulla rigidità strutturale del telaio le cui pareti, per contenere il peso di tubi più grossi, devono forzatamente assottigliarsi.

Testo: Marco Trabucchi
Foto: Archivio Mtbtech

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