Dolomiti Paganella Bike, la palestra della mountain bike

Trentino, terra di sport e di ciclismo. Oramai questo slogan è tatuato sulla nostra pelle a suon di eventi, strutture ricettive di altissimo livello, manifestazioni sportive di interesse mondiale, dove si può pensare ad una vacanza o a passare un’intera stagione praticando molte attività fisiche facendo scandire il tempo da soli o con famiglia ed amici nel vivere esperienze sportive dedicate alla bici di grande calibro.

Sempre più giovani e appassionati alle discipline gravity cercano luoghi per dare libero sfogo ad adrenaliniche discese e mettendo a dura prova fisico, tecnica di guida e lucidità mentale mentre si gioca una divertente battaglia con la gravità.

Nel soddisfare requisiti e alte aspettative da parte del mondo discesista, il nostro POI (point of interest, nel gergo dei navigatori) ci indica a caratteri cubitali Dolomiti Paganella Bike che con il suo bike park diverte e spaccia adrenalina ai downhiller da ben 11 anni. Meta molto ricercata che ospita rider da tutta Europa e da tutto il mondo, riferimento per migliaia di appassionati con un gran segreto che ne decreta il successo: il team di trail builders professionisti che lo compone e la sinergia tra i partner investitori del progetto. Mix perfetto che se abbinato al periodo storico di crescita del movimento ciclistico come la Mtb e la perfetta location, fa ottenere risultati davvero impressionanti. Qui non si parla solamente di numeri, ma soprattutto di qualità dei servizi offerti durante tutta la stagione estiva che va da fine maggio a fine ottobre se il meteo lo consente. Mesi in cui usufruendo del park e dei due comprensori limitrofi come Andalo e Molveno anch’essi dedicati alla bici, c’è davvero di che sbizzarrirsi e consumare freni, mettere alla frusta sospensioni, telai…e fisico!

Una vera palestra a cielo aperto dove allenarsi

Una volta appese saldamente le bici a dei ganci dedicati ed effettuata la risalita con la seggiovia, ecco che di fronte a noi si snodano percorsi dai nomi che richiamano il mondo del cinema: Arancia Meccanica, Apocalypse Now, Mad max, Easy Rider per nominarne alcuni. La segnaletica dedicata posta alla fine della seggiovia indica il grado di difficoltà e altri dati come lunghezza e perdita di dislivello. Dati che si ripetono all’inizio di ogni trail. E che dirvi, difficile raccontare ciò che si prova scendendo i percorsi e la bellezza dei punti più tecnici perché sono sensazioni molto soggettive che vanno ovviamente vissute sulla propria pelle.

Personalmente trovo molto tecniche alcune discese che spesso definisco old school, cioè poco lavorate, con radici esposte e curve non sempre dal raggio prevedibile. Il bello ma anche la particolarità che alza il livello tecnico è che essendoci dei trail ben poco lavorati e più naturali lo è pure la loro conformazione del fondo che cambia al cambiare delle situazioni meteo esponendo o coprendo pietre e radici che mutano durante le piogge tra scoli d’acqua e usura dovuta al passaggio delle bici. Questa modifica delle condizioni fa sì che i più esperti possano cercare il giusto setting della bici variando i parametri di sospensioni, pressioni gomme, scelta della tassellatura e mescola dello pneumatico. Non ultimo lo stile di guida che si deve per forza adattare alle nuove condizioni del trail.

Le piste di vari livelli consentono di praticare e migliorare la performance atletica e le molteplici peculiarità dei percorsi richiedono doti discesiste davvero diverse tra loro. Notiamo spesso molti maestri di guida portare i loro allievi di tutte le età e sesso ad approcciarsi correttamente ai percorsi. Un corso di guida in discesa lo consigliamo a tutti, anche ai più esperti perché, per esperienza personale, in tutti i corsi ai quali ho partecipato negli anni ho sempre portato a casa un tassello in più di conoscenza e lo ritengo sempre un ottimo punto di riferimento per capire a che livello siamo e dove possiamo affinare alcuni aspetti di guida per migliorare la tecnica e quindi il divertimento.

Un Bike Park pronto gara

Il progetto Dolomiti Paganella Bike nasce nel lontano 2008 e solamente nel 2011 viene finalmente redatto il progetto definitivo e si riesce ad inaugurare il bike park, sede di gare regionali e campionati provinciali downhill e addirittura una tappa del famoso circuito di downhill nazionale Gravitalia. A frequentare il park troviamo spesso pro rider che si allenano in preparazione a gare internazionali come ad esempio l’azzurra Eleonora Farina, trentina, campionessa europea 2017 che continua a stupirci con eccezionali risultati da podio nella downhill a livello mondiale.

Foto: Carlo Marchisio – Gravitalia

Insomma, un’area dai percorsi talmente di interesse tecnico che si presta molto bene come terreno per misurare le doti discesiste di molti rider, e a noi di Mtbtech, da buoni frequentatori, piacerebbe moltissimo rivedere organizzate in questa location davvero magica gare di livello nazionale o addirittura internazionale.

Concludendo questo articolo mi rendo conto che proprio a fine luglio saremo di nuovo a girare in Paganella per svolgere test, e già mi sembra di vedere di fronte a me i percorsi, chissà quali modifiche avranno apportato quest’anno e che terreno troverò, quanto dovrò scaldarmi, quanto fisicamente si soffrirà nelle prime discese per trovare un giusto setting della bici ed un buon equilibrio psicofisico… di certo una bella dose di adrenalina scorrerà nelle mie vene… e sarà puro divertimento di passione all’aria aperta rigenerante e panorami che faranno il pieno ai miei occhi.

Ci vediamo lungo l’Apocalipse Now in sella alle nostre bighe!

Testo: Andrea Brunato
Foto: Archivio Mtbtech e Dolomiti Paganella Bike

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