Mirko Tabacchi: il rider “operaio”

Mirko è quello che si dice un ragazzo testardo. Per alimentare una passione bruciante, quella di essere un racer XC e di competere con i più grandi, è disposto a lacrime e sangue. Fin qui niente di strano: tutti gli atleti devono essere disposti a farlo. Se non fosse che Mirko non è pagato da nessuno per essere un pro-rider e si guadagna la pagnotta lavorando, come tutti noi. Ma lui, al contrario nostro, tutti i giorni lavorativi toglie i panni dell’anonimo Clark Kent e si traveste da Superman, anzi un “Super” XCracer, indossando la tutina di lycra e allenandosi per le competizioni che per tutta la stagione lo terranno impegnato in giro per l’Europa, Coppa del Mondo compresa.

Non è un’atleta qualunque, ma un top rider che, con umiltà, dedizione e sacrifici è riuscito a guadagnarsi un posto di gloria tra gli atleti italiani più forti, campione italiano assoluto xco Elite nel 2013, convocato in nazionale per gli Europei (2018) e i Mondiali (19 e 20), il cadorino, classe 1989, si è affermato negli ultimi anni con la vittoria della maglia tricolore cross-country Eliminator e Team Relay nel 2019 e successivi piazzamenti nella top ten nei campionati europei, fino ad arrivare al 15° posto nei mondiali in Austria XCO.

Iscriviti al canale TELEGRAM di MTBTECH

Ex portacolori della squadra sportiva dei Carabinieri, ha un passato nel team KTM Protek e oggi corre come privateer nel team RDR Italia Leynicese Racing Team, supportato da tante piccole aziende italiane di cui è anche tester: in primis RDR, il marchio valdostano che fa bici esclusive e artigianali, e poi Damil, Yep, Leonardi, Meti, Alpitude e Biemme.

Lo incontriamo al telefono dopo la sua giornata lavorativa, prima di iniziare la sua seconda parte della giornata, l’allenamento in bici che lo terrà impegnato fino a sera.

Mirko Tabacchi si allena dopo lavoro e d’inverno vuol dire uscire con il buio!

Allora Mirko, vuoi spiegarci la tua doppia vita di lavoratore e rider?

Dal 2019 ho cominciato a lavorare in Forestale e sono in ufficio dalle 7 di mattina alle 16 del pomeriggio. E da lì ho continuato a correre per dare il massimo. Ed eccomi ancora qui, quest’anno mi sento bene, penso che sarà un anno buono. Al lavoro faccio una 40ina di ore settimanali, poi ho due ore di trasferimento in macchina e dopo di che mi alleno di media dalle 5 in poi, per tre, quattro ore. In pratica sto fuori dalle 10 alle 12 ore, mediamente dalle 8 alle 20. In inverno è dura, se voglio uscire in bici devo farlo per forza col buio, non c’è altra soluzione. Poi dalla primavera in poi la situazione migliora per fortuna.

Non ti logora tutto questo?

No, per il momento ho trovato un equilibro. Ovviamente non mi rimane il tempo di fare nulla, neanche la spesa. E ovviamente sono single. Sono abituato, però è dura. Nella mia vita c’è solo lavoro, allenamento e racing. Le ferie che accumulo le uso per le gare.

Quest’anno per coppa del Mondo farai tutte le tappe?

Quelle europee si. Le altre vedrò strada facendo. Meno male che ho gli sponsor che mi sostengono economicamente. E poi mio padre che mi aiuta e mi accompagna alle gare.

Che sensazioni hai a inizio stagione?

Onestamente sono reduce da un paio di anni in cui non stavo bene, ma quest’anno i feedback sono buoni. Ho fatto dei bei piazzamenti nelle 5 gare che ho fatto finora, l’ultima a San Zeno agli Internazionali d’Italia mi sono piazzato nono. Una gara di livello con tutti i top italiani: Colledani, che l’ha vinta e Luca Braidot. Mi sono sentito bene, soddisfatto dalla mia gara.

Tra i rider italiani chi temi di più?

Il livello si è alzato drasticamente. In primis i fratelli Braidot che vanno fortissimo, Daniele ha iniziato l’anno benissimo. Colledani mena forte. E poi i giovani entrati quest’anno, Filippo Fontana, Yuri Zanotti, Avondetto: tutti promettono molto bene.

La bici sarà la stessa dell’anno scorso?

Si, la Ares. Ho solo cambiato telaio, da M sono passato a L per trovarmi meglio sul veloce e avere una bici più stabile, con un attacco manubrio da 90 a 70 mm. Il fatto di essere lo sviluppatore è una cosa fantastica. Dal prototipo abbiamo sviluppato un bel prodotto.

Mi riassumi come sarà montata la bici.

Uso ruote Damil, anche con loro collaboro come tester, idem per Alpitude selle. Sono ambassador DT Swiss e uso una forcella 232 DT da 120mm. L’ammortizzatore sarà DT Swiss e attualmente come gruppo sto utilizzando un gruppo completo Shimano XTR con cassetta e pedivelle Leonardi di cui sono tester ufficiale. Tester ufficiale anche per il telescopico YEP Components e il manubrio sarà un nuovo RDR integrato in carbonio. Le gomme Pirelli.

 

Intervista: Marco Trabucchi
Foto: Profilo social Mirko Tabacchi facebook / instagram

Iscriviti al canale TELEGRAM di MTBTECH

Share