La mia Veneto Gravel: cuore, mente, emozioni e amore

Veneto Gravel 2022: un’edizione alquanto speciale perché a differenza della scorsa ancora sotto i riflettori ben puntati a causa della pandemia, finalmente si è vista un po’ di luce e ritorno alla normalità consentendo di potersi muovere di nuovo in completa libertà.

Ben oltre 700 sono stati i riders da tutto il territorio e da molti paesi esteri che hanno preso il via a questa ultra-marathon alla sua sesta edizione che tocca splendide località venete e che fa assaporare appieno il clima di molti paesi e sbalordisce la vista per gli innumerevoli scorci naturalistici lungo le tracce ben disegnate dagli organizzatori ai quali va un doveroso applauso per l’impegno e l’ottima riuscita di questa gravellata dai connotati sempre più epici.

Veneto Gravel

Il meteo come solito in questo periodo dell’anno è sempre pronto a regalare sorprese ricreando in qualche manciata di ore una stagione a sé stante perché la complessa variabilità e i repentini sbalzi di temperatura hanno creato non pochi grattacapi a tutti.

Le varie app meteo dei nostri smartphone erano ben prese d’assalto e sulla bocca di molti di noi che con la testa all’insù facevamo ipotesi su come proseguire cercando di prevedere il cambiamento da lì a poche ore a seguire. In molti l’hanno presa…tanta e fredda…di sera, di notte…all’ultima ora, mentre altri più fortunati non l’hanno assaporata!

Lo spirito gravel insegna anche questo, forgiando tenacia e resilienza passando attraverso il casco, la fronte, gli occhi, le labbra fino alla fredda punta delle dita dei piedi gonfi, compresse nelle scarpe agganciate al nostro fido mezzo che con il passare del tempo e dei chilometri diventa sempre più un tutt’uno con noi.

“Partiamo che è meglio, un colpo di pedale e si va”

Lungo il percorso, attraversando piccoli borghi e paesi si notano, fuori dai bar, le bici gravel nel loro splendore tecnico ben equipaggiate in puro stile bike packing e tra qualche schiamazzo e rumore di bicchieri appoggiati pesantemente al tavolo si capisce che qualche goccia di buon vino scaraffato sta sciogliendo animi e fatiche.

Sentire molti accenti diversi e stranieri mi incuriosisce e fa pensare che questo ciclismo unisca davvero la gente sotto un’unica sporca bandiera che è la bicicletta fatta di fatiche, sacrifici, soddisfazioni e molte rinunce. Tra i vari piaceri trovo che condividere esperienze come queste con “gente trovata a caso” sia sempre utile anche a livello di crescita personale e il precludersi una chiacchiera o uno scambio di battute significhi in un certo senso sprecare una bella opportunità.

Veneto Gravel

A proposito di gente trovata a caso (nella sfera privata), quest’anno ho avuto il piacere di vivere questa esperienza con la mia compagna pure lei ciclista da molto tempo. L’idea di partecipare assieme era nata già da qualche periodo. Il poco tempo per allenarsi creava qualche preoccupazione ma il carattere e la tenacia con una bella dose di passione di entrambi ci ha permesso di portare a termine un’esperienza del genere senza particolari scompensi fisici.

Posso certamente affermare che ci si mette alla prova per bene anche come coppia affrontando tensioni da stanchezza fisica magari dopo ore di controvento ma anche il grande piacere di condividere dopo una faticosa e affannosa salita un bel panorama a perdita d’occhio, con Lei a fianco.

Veneto Gravel

E poi, volete mettere un po’ di spirito gipsy, la sera dopo aver trovato un b&b al volo andare a cena in qualche osteria in completo relax, cotti da una pazza giornata di aprile e, noncuranti dell’outfit, scendere in ciabatte e maglietta sgualcita dalle piccole borse della bici?

“Dai che domani si riparte e proviamo a chiuderla entro sera”

Ma al mattino seguente un forte tuonare e lo scrosciare della pioggia battente fa prontamente rallentare il risveglio e il caricare il tutto sulla bici…ma “grazie al cielo” poi esce il sole e pronti, via! Questa volta ci vogliono più pedalate di avviamento per scaldarsi e riassettare il corpo dopo così poche ore di recupero.

La fatica e la stanchezza durante il giro non sono direttamente proporzionali ai km fatti ma aumentano in maniera esponenziale fino a far scendere il silenzio soprattutto durante le salite e nei drittoni dove le gambe frullano a oltranza e lo sguardo spesso si perde in lontananza alla vista di una lieve Fata Morgana. Mentre pedalo, elaborare tutte queste considerazioni mi porta a fare dei calcoli e previsioni di viaggio in divenire per consentirmi un arrivo a sera fisicamente “dignitoso”. Il fine è pur sempre il divertimento e il godersi una enorme quantità di emozioni, o sbaglio?

Veneto Gravel

Il meteo ancora una volta resta l’argomento clou della giornata tanto che per evitare di prenderla si rallenta, si cerca di prevederne la direzione, si attende la fine della burrasca al riparo sotto una tettoia e ci si concede una grappa con la solita “gente a caso”.

“Hey guarda quanta acqua resta miracolosamente tra le nuvole blu scuro, meglio muoversi che quasi ci siamo, anzi, allunghiamo di gamba e passo che la finiamo…”

La cosa che mi resta piacevolmente in testa nel partecipare alla Veneto Gravel è il fatto che spesso siamo stati riconosciuti e incitati dalle persone e dai ciclisti che incontravamo con tanto di applauso e complimenti che regalavano allo spirito e alla fatica spesa un pizzico di sana soddisfazione che riempie e dà forza. Il bello della sfida con me stesso nell’affrontare certe distanze mi carica di energia che una volta esaurita trova nuovamente fonte dentro le mie vene e muscoli. Lo sguardo colmo di colori e attento a catturare ogni singolo angolo di visuale richiede molto spazio utile al cervello per immagazzinare ogni soffio, ogni sfumatura e ogni fotogramma che pesa di piacere e di immensa passione per la bici.

Ancora una volta penso alla dimensione del mio orizzonte che costantemente cresce e matura di vita vissuta su due ruote.

Link Veneto Gravel: www.venetogravel.it

Testo e foto: Andrea Brunato

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