La storia di BOA Fit System, il rotore che ha cambiato le calzature

Oggi è un semplice “click”, lo diamo quasi per scontato anche se rimane un grande valore aggiunto, ma com’è nato il rotore BOA e soprattutto perché? Lo scopriamo in questo articolo ripercorrendo la storia del più funzionale e performante sistema di chiusura per le scarpe sportive, e non solo. In mondo in continua evoluzione innovare è ormai una necessità, non più un’opzione. Un’evoluzione sempre più frenetica e dinamica che porta i brand a sviluppare nuove tecnologie per essere competitivi cercando di offrire una proposta di valore unica.

Il mondo dell’innovazione è cambiamo molto negli ultimi anni, ed è cambiato grazie a persone come Gary Hammerslag che oltre 20 anni fa progetto un sistema di chiusura per scarpe tanto semplice quanto efficace, il rotore BOA.

Forse nel 2001 nessuno avrebbe immaginato il potere innovativo di quella “rotellina”, pronto a rivoluzione il mondo delle scarpe.

Un prodotto innovativo nasce da una necessità di mercato che, a sua volta, è guidata dalla necessità dell’utilizzatore finale. In questo caso era stato evidenziato un chiaro bisogno: migliorare la performance e il confort nelle scarpe. Noi sportivi sappiamo benissimo quanto confort e performance siano correlati e sappiamo anche quanto una calzatura performance possa incidere sulla prestazione sportiva totale.

La sede di Boa, a Denver

Oltre 20 anni fa se ne accorse anche Gary Hammerslag e decise di voler progettare un sistema in grado di risolvere il problema dei classici lacci e chiusure.

Gary venne ispirato dalle sue uscite in snowboard sui pendii delle Montagne Rocciose. Non era soddisfatto di come vestissero gli scarponi, doveva trovare una soluzione in grado di migliorare il confort. Quale posto migliore per progettare un sistema come il BOA se non nella patria dello sci d’America? Steamboat, la città di Gary, era la maggiore fonte di atleti di alto livello in tutto il paese. Alcuni di voi direbbero “il caso”, anche perché si trasferì per altri motivi, io ripeto sempre: competenze giuste al momento giusto.

Le divisioni snowboard Vans e K2 furono i primi due brands a credere in BOA ma la “contaminazione” fu esponenziale, grazie all’enorme valore innovativo del prodotto.

Rotori Boa su scarponi da snowboard.

Nel 2004 Gary e il suo BOA System si affacciarono al mondo del ciclismo insieme a Specialized, solamente l’anno successivo presentarono un prodotto per le scarpe da golf. La diffusione del sistema non si fermò solamente alle calzature ma si espanse a caschi, zaini e altri accessori. Per questo motivo Gary decise di cambiare nome del brevetto nel 2011, da “Boa Lacing System” a “Boa Closure System”, un nome appropriato a un prodotto innovativo in grado di abbracciare diversi mercati.

Una delle prime calzature Specialized con la chiusura Boa.

Lo stesso anno Boa imboccò un nuovo canale, quello dei sistemi medici. Se nella calzatura un fit perfetto è influente sulla performance, immaginate quanto possa influenzare un tutore per un ginocchio o una caviglia. La gestione dell’infortunio con mezzi e metodi appropriati ha un alto impatto sulla prognosi e sulle recidive. Vogliamo comunque vederlo sotto un taglio sportivo? La riduzione dei tempi di infortunio ha un effetto diretto sulla performance atletica, così come le recidive. È un collegamento logico e fisiologico.

Nel 2016 Boa presenta la sua soluzione per le scarpe da trail running e si apre così al mondo degli escursionisti e runner. Grazie a uno studio condotto dall’università di Denver è stato possibile apprezzare gli oggettivi miglioramenti in termini di performance sulle scarpe da trail running dotate di sistema Boa.

Trail running e alpinismo, due importanti settori per Boa.

Arriviamo al 2017, Gary ha lasciato il posto da CEO e BOA si trova al termine di un percorso di rebranding. Un cambio di immagine e strategia comunicativa che ha coinvolto principalmente il design del logo, il sito e altre attività di marketing digitale. L’obiettivo era quello di migliorare l’identità e valore del marchio, offrendo contemporaneamente una migliore esperienza web al cliente.

Fit To Go Further” sarà il nuovo slogan di Boa.

Siamo nel 2022, la presenza del sistema Boa è sempre più consolidata e trasversale. Pensate che nelle scarpe da golf è presente su oltre la metà dei prodotti. Nello snowboard oltre il 40% degli scarponi ha un sistema Boa installato.

Boa non è solo ciclismo, ma anche Golf, Alpinismo, Snowboard e molti altri sport.

In termini di calzature, il Boa possiamo trovarlo sugli scarponi da snowboard, scarponi da sci, scarponi da escursionismo, scarpe da trail running, scarpe da ciclismo, scarpe da tennis ecc. Troppo lunga la lista per citarli tutti.

Ma, come anticipato, sono ormai 10 anni che possiamo trovare il sistema Boa su altri prodotti. Ad esempio zaini, guanti, ciaspole, caschi, pantaloni, pattini in linea e altri.

Nel 2016 noi di MTBTECH abbiamo fatto visita alla sede europea di Boa, situata a Mondsee in Austria.

BOA Fit System oggi nel ciclismo

Dopo il primo ingresso nel 2006 con Specialized e Pearl Izumi ad oggi sono numerosi i brand che si sono affidati a Boad per le sue scarpe. Per 30 marchi di crosscountry, downhill e gravel in tutto il mondo, BOA si è affermata come la scelta numero uno per le soluzioni di fit di precisione, veloce e senza sforzo.

I nuovi rotori Li2 in alluminio.

Nel 2023 anche Fox Racing farà parte del “circuito” Boa e quest’anno sponsorizza due squadre UCI di MTB: Scott SRAM MTB Racing e Canyon CLLTV XC. Scott ha scelto la gamma di scarpe Boa per il proprio reparto corse mentre Canyon vestirà Boa sia per le calzature mtb che casual.

Per me, il più grande vantaggio di Boa è la calzata di precisione micro-regolabile. A seconda dell’intensità della corsa, posso indossare le scarpe con una calzata più stretta o più morbida, assecondando le esigenze dei miei piedi. Attualmente indosso le SCOTT MTB RC SL con una configurazione Boa Li2 doppia per la regolazione zonale della calzata. Questa scarpa è molto leggera e allo stesso tempo offre un’elevata rigidità per un ottimo trasferimento di potenza“, afferma il campione olimpico e nove volte campione del mondo Nino Schurter dello SCOTT MTB Racing Team.

Alois Badegruber, direttore generale di Boa per l’area EMEA, sottolinea che: “Sia in allenamento che in Coppa del Mondo, con le scarpe Boa® powered gli atleti sono in grado di ‘comporre’ le loro prestazioni al massimo. Questa stretta collaborazione con le squadre professionistiche dell’UCI è un aspetto cruciale del nostro percorso di miglioramento delle prestazioni del prodotto, in quanto includiamo il feedback degli atleti professionisti nello sviluppo di nuove configurazioni.“.

Testo: Davide Allegri
Foto: Archivio MTBTECH e Boa Fit System

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