Partenza / Arrivo: Santo Stefano di Cadore (BL)
Lunghezza: 49 km
Dislivello: 1440 m
Tempo di percorrenza: 5 ore
Quota massima: 2038 m slm
Difficoltà:
Periodo consigliato: da giugno a settembre
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Abbiamo percorso questo itinerario assieme agli amici di Altopianobike, capitanati da Alberto Pavanello, partendo da Santo Stefano di Cadore, la nostra base di villeggiatura. Tuttavia, chi non volesse fare il riscaldamento che abbiamo fatto noi godendo della salita verso la Val Visdende, può risparmiare 300 mt di dislivello arrivando direttamente in auto all’inizio della valle.

 
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Un consiglio: i parcheggi della valle sono a pagamento, ma se si arriva in auto con le bici caricate si può usufruire gratuitamente del parcheggio situato 100 metri dopo la sbarra d’entrata.
 
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Considerando il percorso fatto da noi, abbiamo pedalato in direzione Sappada per la provinciale e, dopo aver oltrepassato la località di Presenaio, abbiamo girato a sinistra seguendo le indicazioni “Val Visdende“.
Qui la strada sale con 3 tornanti per poi scollinare per qualche centinaio di metri addentrandosi in una gola con una breve discesa.
 
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Poi inizia a inerpicarsi con pendenze a tratti impegnative di breve durata.
Qui si attraversa in più tratti il torrente Cordevole che da alcuni viene chiamato “il Piave di Val Visdende” per le sue origini in comune col più famoso fiume che nasce ai piedi del monte Peralba; il panorama è già molto bello e si comincia a scattare qualche foto.
 
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Passato questo tratto si arriva all’imbocco della valle dove si incontra la sbarra per il pagamento del pedaggio, che naturalmente non è dovuto se si arriva direttamente in bici!
Da questo punto il percorso si fa pianeggiante e si inizia a godere delle bellezze del luogo.
Il punto più affascinate è senza dubbio il centro della valle in località Pra Marino, che si raggiunge dopo circa 1,5 km.
 
Da qui si possono ammirare a 360 gradi le cime circostanti, in particolare quella del Peralba che, con la sua imponenza rocciosa, sembra controllare tutto ciò che lo circonda.
 
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Ora prendiamo la strada verso le malghe continuando in direzione nord. La strada asfaltata prosegue fino al Bivio Ciadon da cui, prendendo lo sterrato a destra, dopo soli 2,5 km si arriva alla prima malga (malga Dignas), l’unica dove è possibile gustare le prelibatezze locali compreso il formaggio prodotto proprio in quella zona dagli stessi gestori.
 
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Passata la malga, dopo alcuni tratti di salita, si arriva in quota raggiungendo malga Campobon; a questo punto il dislivello, a parte qualche saliscendi, è sostanzialmente completato.
 
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La seconda malga che si incontra è appunto malga Campobon, dove viene prodotto il formaggio col latte delle mucche che alpeggiano nella radura circostante. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare il casaro che ci ha mostrato i processi produttivi che dal latte portano ad ottenere il formaggio, prodotto in diverse varianti. Varianti che poi ci ha fatto assaggiare.
 
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Terminata questa interessante pausa, anche per prendere fiato o per mangiare una barretta, proseguiamo la nostra escursione ammirando dai 2000 mt di altezza la valle in basso e tutte le montagne della zona da una posizione decisamente privilegiata.
 
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Le malghe successive, nell’ordine Cecido, Manzon, Chiastelin, Antola, Chivion, essendo chiuse, vengono oltrepassate velocemente se non per qualche pausa per scattare delle foto.
 
Una nota: dopo malga Manzon la carrareccia diventa un sentiero che taglia i diversi torrenti e rigagnoli d’acqua che scendono a valle, ottime fonti d’acqua per il rabbocco della borraccia.
 
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Arrivati a malga Chivion si inizia a scendere a valle lungo la strada sterrata fino a ritornare nella parte piana della valle in località “Plenta”. La traccia proposta in questo tratto di discesa comprende, per chi è più temerario, alcuni divertenti tagli nel bosco.
 
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Dopo circa 1 km si incontra nuovamente la strada percorsa all’andata che si percorre a ritroso fino al luogo di partenza scelto. Qui, nei vari alberghi e trattorie, c’è la possibilità di gustare i piatti locali accompagnati da una buona birra fresca.
 

 
Foto di Domenico Vidale
 
Altre foto:

Le tracce presenti e scaricabili sono frutto della nostra personale registrazione. Non ci assumiamo alcuna responsabilità riguardo la correttezza della traccia stessa e tantomeno della condizione e percorribilità dei sentieri, poiché la loro situazione è in continuo evolversi. Ricordiamo che la percorrenza dei sentieri e strade montane, CAI e non, è disciplinata da regolamenti Nazionali, Regionali e Provinciali che in alcune circostanze NON permettono la percorrenza ai ciclisti, pertanto è doveroso informarsi riguardo tali norme e rispettare quanto indicato, anche dovendo smontare dalla propria bici e proseguire a piedi. È vivamente consigliato percorrere le tracce accompagnati da personale esperto che conosca il territorio ed il percorso.
Per informazioni info@mtbtech.it

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