Cosa preparare per una giornata in BIKE PARK

Estate! Non c’è stagione migliore per sfruttare al meglio le lunghe giornate con le innumerevoli ore di luce e le temperature che favoriscono l’uso della nostra bici in tutte le sue forme che sia gravel, strada, mtb, enduro e downhill. Oggi si va in bike park perché c’è bisogno di adrenalina e voglia di lasciarsi trasportare sia in salita usufruendo degli impianti, che in discesa dove la forza di gravità ci farà sicuramente divertire e anche un po’ dannare. Da buoni frequentatori dei bike park sappiamo che cosa comporta una giornata di trasferta, tra lo spostamento cin auto, le numerose discese di svariate difficoltà e poi il terzo tempo da consumare a suon di bibite e gare di chiacchiere al bar… è garantito che ci metteremo fisicamente a dura prova.

Apriamo il garage e cerchiamo di caricare tutto il materiale nel furgone senza tralasciare nulla perché quando si parte e si va a qualche centinaio di km da casa, dimenticare qualcosa può non essere molto piacevole (ricordo qualcuno che aveva lasciato a casa il casco o il perno passante della ruota anteriore).

BICI

Deve essere a tutti i costi in ordine e in ottime condizioni meccaniche, il che significa che tutte le viti devono essere ben serrate, le sospensioni tarate bene e in buono stato, le pastiglie dei freni devono essere efficienti (preferibilmente non oltre il 30/40 percento di usura), i dischi freno funzionanti e non cotti (di colore marroncino dovuto a un uso intenso e sconsiderato per intenderci), e le gomme con una buona tassellatura integra per permetterci di affrontare ripide discese veloci, spazi di arresto brevi e solidi appoggi laterali.

Un tratto della Giada Line, presso Dolomiti Paganella Bike. Anche i trail naturali mettono a dura prova la meccanica delle mtb.

Il consiglio che diamo è quello che se stiamo prevedendo delle giornate in bike park dove davvero le sollecitazioni del mezzo sono notevoli è ottima prassi far eseguire dei controlli appropriati da un meccanico professionista che conosca bene “l’argomento discesa”. Mi permetto di dire questo perché non è detto che dove avete comprato la bici possano essere esperti anche nelle discipline gravity quindi, sappiate scegliere e affidatevi a chi vi dimostra di essere ferrato in materia.

ABBIGLIAMENTO

Oggi in commercio esistono decine di articoli che sono stati sviluppati per darci una vestibilità il più possibile confortevole e allo stesso tempo proteggerci in caso di caduta anche violenta. Molte realtà produttive sono già dei colossi nel settore motociclistico, specialmente nel cross e fuoristrada quindi il loro know how è stato riportato nel settore ciclismo con aggiustamenti tecnici basati sul reale utilizzo e necessità in tutte le condizioni e problematiche che le discipline discesistiche possano richiedere.

Link al test del casco FOX PROFRAME: mtbtech.it/test-casco-integrale-fox-racing-proframe

Partiamo dal proteggere la cabina di regia (la testa) con un buon casco integrale e se vediamo il nostro amato vecchio casco che tanto lavoro ha già fatto, ben segnato da scalfitture e graffi meglio lasciarlo a casa e optare per uno nuovo. Scegliamo una buona maschera per proteggere volto e occhi con una buona lente che ci permetta di non essere abbagliati dal sole ma soprattutto che non sia troppo scura per quando saremo impegnati nella la scarsa luce di un sottobosco.

Non meno importante il paraschiena. Questi si declinano sostanzialmente in due macro gruppi, i paraschiena singoli e quelli “a maglia” con pettorina e protezioni anche sulle braccia. Se i primi sono più leggeri e ottimi anche per utilizzi extra bike park, le pettorine sono indiscutibilmente più pesanti ma anche più protettive. Spesso quest’ultime sono preferite da chi in bike park utilizza gli impianti di risalita.

La scelta dei guanti, preferibilmente lunghi e di buona qualità, ci permetterà di impugnare bene le manopole ed avere il miglior grip. Allo stesso tempo qualche protezione su dita e dorso della mano ci proteggerà ulteriormente in caso di caduta.

Per le scarpe, partiamo dal presupposto che dipende tutto dal tipo di pedali che si utilizzano. Se adottiamo i pedali flat necessiteremo di scarpe dalla suola morbida e allo stesso tempo piatta per avere la massima superficie di contatto con i pin dei pedali, mentre se invece usiamo i pedali a sgancio rapido la tipologia di suola ha un ruolo meno determinante perché saranno gli attacchi ad assicurarci al pedale. Scegliamo comunque in entrambi i casi delle calzature solide e robuste che ci avvolgano piede e caviglia e che proteggano bene. Ginocchiere e gomitiere abbinate ad un corpetto alzano notevolmente il livello di sicurezza e anche qui torniamo al discorso di affidarci ad un negozio specializzato dove vi faranno indossare e provare il materiale anche perché ne andrà poi a favore o a discapito del comfort generale di guida.

Quali scarpe scegliere? Ne parliamo qui mtbtech.it/mtb-in-sicurezza-quali-scarpe-scegliere

Stesso discorso per maglia e pantaloni dove il mercato è zeppo di materiali dai più resistenti ai più traspiranti e dalle molteplici combinazioni cromatiche.

KIT UTENSILI E RICAMBI

Non può mancare una cassetta degli attrezzi contenente il minimo necessario per una rapida manutenzione con un set chiavi, una pinza, del lubrificante catena, delle fascette da elettricista multiuso, del liquido sigillante per chi ne fa uso, delle camere d’aria, cacciagomme, una pompa per pneumatici e una per le sospensioni, una gomma di scorta, shampoo e sgrassatore bici.
Vedrete poi che con il passare delle uscite in bike park stilerete la vostra di check list in base alle esperienze e necessità acquisite sul campo. Una cosa non dimenticate… LA TESTA.

PRONTI VIA

Ci si scalda un po’ a livello muscolare con degli esercizi di allungamento e di risveglio articolare e siamo pronti a prendere l’impianto di risalita per poi affrontare le tanto attese adrenaliniche discese.

Usiamo la prima discesa per svegliarci, per prendere confidenza con il mezzo e il terreno. Dobbiamo ogni volta riabituarci al fatto che per un’intera giornata avremo a che fare con la gravità in tutte le sue forme. Tra lunghe discese veloci e dritte, salti, drop, paraboliche, sconnessioni, radici e tratti molto tecnici ci sentiremo come al centro di una centrifuga di gravità.
Buffa come immagine, no? Ma se ci pensate, rende l’idea!

Arriviamo giù, dopo una discesa fatta magari non tutta d’un fiato perché nel frattempo abbiamo aspettato qualche amico o abbiamo lasciato sfilare i rider più veloci, e di nuovo si sale… la giornata è davvero top e il divertimento, misto a fatica e respiro affannoso, prende il sopravvento su tutto.

LE ORE PASSANO

…e noi siamo già belli cotti a puntino. Fare una pausa pranzo rigenerante in qualche malga o baita è un piacevole dovere oltre ad essere una necessità. Abbiamo anche voglia di goderci il paesaggio e ci si ricarica ammirando il panorama. Ora è tempo di ripartire per un altro paio di discese, per poi portarci verso il parcheggio anche perché sono le 17 e gli impianti stanno per chiudere. Un rapido lavaggio alle bici ci consente già di rilassarci e tirare un po’ di somme.

All’opening di Molveno c’è stata una festa incredibile. Noi c’eravamo: mtbtech.it/dolomiti-paganella-bike-opening-2022

Un’occhiata più attenta ci fa notare qualche segno di usura in più sulla bici, e un paio di graffi non profondi sulla vernice del telaio entrano di diritto nella memoria della giornata appena conclusa. Ma noi in che condizione siamo? Beh… stanchi morti, felici, sappiamo che il crollo fisico arriverà nel giro di un paio d’ore, dentro di noi sappiamo dove possiamo migliorare ma anche dove abbiamo fatto qualche progresso e cosa mi rimane impresso? Il segno di un bel paio di pin del pedale preso dritto dritto sullo stinco… ma anche questo fa parte del gioco.

E CHE BIRRA SIA!

Il terzo tempo da me molto amato mi porta a scambiare un bel po’ di chiacchiere con altri rider e amici incontrati magari solo la mattina in parcheggio e poi rivisti a fine giornata. Le chiacchiere, sempre molto di “spessore”, raccontano di funambolici eroi mitologici alle prese con giornate epiche da veri professionisti.

Ma ora è arrivato il momento di andare a riposare al nostro bike hotel dove ad attenderci c’è una struttura a misura di ciclista. Ricovero bici al sicuro, un punto riparazioni e la possibilità di sfruttare al meglio tutti i servizi offerti dedicati ai ciclisti. Davvero impressionante come il ciclismo stia crescendo venendo finalmente capito e abbracciato da albergatori e addetti alla promozione turistica e ci auguriamo che il trend sia sempre crescente in tutto il nostro Bel Paese che, seppur lentamente, sta vivendo un cambiamento epocale nel settore del ciclismo.

Testo: Andrea Brunato
Foto: Archivio MTBTECH e Dolomiti Paganella Bike

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