FLYER UPROC6 – 2021, ANTEPRIMA E SHORT TEST

In occasione della presentazione in anteprima in quel di Lenzerheide, Flyer ci ha messo a disposizione la nuova Uproc6 per due giorni. (Leggi l’anteprima a questo link: mtbtech.it/flyer-uproc6-2021-dettagli-prezzi)

Secondo le indicazioni del produttore, con i 175cm di altezza del nostro tester, siamo esattamente a cavallo tra le taglie M ed L. Abbiamo optato per la M che, con un reach di 445mm offre sufficiente spazio-pilota e contiene la quota interasse in 1223mm. Abbiamo infine scelto l’allestimento economicamente più accessibile, anche per poterci fare un’idea delle prestazioni della forcella RS Zeb con steli da 38mm che al momento del test era ancora sotto embargo.

Nonostante il rinomato bike park di Lenzerheide servito da moderni impianti, lo staff di Flyer ha saggiamente preparato per noi dei tour pedalati con salite molto ripide e discese su trail naturali dove radici e pietraie la facevano da padroni.

IN SALITA

In salita la posizione in sella risulta subito congeniale grazie anche all’angolo sella di 75,5°. Il supporto della sospensione posteriore nella parte centrale della corsa non fa sentire la necessità di chiudere l’ammortizzatore, in particolar modo quando si affrontano le salite più ripide e tecniche.

L’assistenza della drive unit Bosch Performance Cx con software aggiornato al 2021 è quanto di meglio si possa chiedere per superare qualsiasi ostacolo. Tra i vari media ci si confronta spesso durante questi tour di presentazione e in questa occasione, le impressioni sono risultate unanimi…siamo rimasti tutti impressionati per la facilità con cui la Uproc6 ti porta fuori dai guai e ti fa superare scalini, grosse radici e improponibili pietraie che in un primo momento potrebbero sembrare invalicabili. Ci si ritrova letteralmente catapultati al di là degli ostacoli, assistiti da una costante quanto affidabile trazione e mai traditi da improvvise impennate.

Oltre che alla bontà del progetto telaio, parte del merito va sicuramente all’aggiornamento del software Bosch che porta la coppia massima a 85Nm e, nella modalità e-Mtb, aggiunge uno spunto in più del motore proprio nel momento in cui si deve superare l’ostacolo.

Anche quando la salita raggiunge pendenze proibitive la FLYER Uproc6 resta incollata al terreno e arrampica come un trattore senza richiedere eccessivi spostamenti antero/posteriori del rider. Prestazioni così elevate in salita, sinceramente inaspettate da una e-bike progettata per andar forte in discesa, risultano ancor più sorprendenti se rapportate alla misura piuttosto contenuta (per una e-bike) del carro posteriore (445mm). L’impervio sentiero percorso durante la seconda mattinata a Lenzerheide ha consolidato in noi la convinzione che le e-bike aprono possibilità inarrivabili per le “semplici” mtb muscolari…a meno che non vi chiamiate Nino Schurter, certi sentieri sono oggettivamente impercorribili senza un e-bike così evoluta. Non si tratta di cronometrare le salite e nemmeno di “barare con l’aiutino elettrico”, qui si parla di godersi la montagna da veri amanti della mountain bike e dell’avventura, soddisfare la voglia di esplorazione, raggiungere luoghi lontani ed impervi attingendo a piene mani da natura e panorami mozzafiato.

Tornando alla Uproc6, queste doti da arrampicatrice ne mettono in risalto il grande bilanciamento geometrico e ripagano i progettisti per gli oltre due anni di lavoro richiesti per lo sviluppo.

IN DISCESA

Ma la Uproc6 è nata soprattutto per andar forte in discesa e magari staccare i “temponi” nelle ps delle gare e-enduro. In effetti, nell’affrontare il primo traverso in quota, ricco di semicurve e tecnici sali-scendi, vedevamo i primi sorrisi stampati sotto i caschi dei colleghi italiani, francesi e tedeschi.

La combinazione del carro corto e della ruota da 27.5 al posteriore con l’angolo sterzo di 64.5° e la ruota anteriore da 29”, crea un mix calibrato tra maneggevolezza, tenuta in curva e stabilità che si traduce in una grande piacevolezza di guida. Gli steli da 38mm e la struttura della Rock Shox Zeb conferiscono rigidità e precisione all’anteriore mentre l’idraulica Charger 2 tiene incollata la ruota al terreno per un naturale feeling all’anteriore, che infonde sicurezza e invita a piegare senza esitazione in ogni tipo di curva.

Anche quando il sentiero diventa ripido e scassato, la Uproc6 non mette mai in difficoltà il rider, nonostante i suoi 23 kg (pesata la taglia L). La ruota da 29”, l’angolo sterzo aperto e l’adeguato spazio pilota consentono il superamento di grandi ostacoli senza dover necessariamente arretrare in esagerati fuorisella, il che consente di mantenere facilmente il controllo e continuare a guidare anche nelle situazioni al limite (vero, Andrea Bruno?!). 😀

L’ottimo bilanciamento e il gran lavoro della sospensione posteriore rendono la Uproc6 molto stabile e sicura, tanto che non ci siamo fatti alcun problema a “raddrizzare” molte linee e disegnare traiettorie convenienti senza troppo preoccuparci di cosa passasse sotto le ruote.

Dato che la presentazione si è svolta a Lenzerheide, non potevamo farci mancare un giro meccanizzato con discesa in park. Qui sono naturalmente emersi i limiti di peso dell’e-bike, se confrontata con la più leggera muscolare. Nonostante ciò, la Uproc6 si è rivelata molto veloce, divertente ed equilibrata anche in park.

L’ottimo bilanciamento dei pesi è risultato utile anche in aria, affrontando i mille drop, gap e panettoni. Certo, come tutte le e-bike, la Uproc richiede grande forza, tecnica e una buona forma fisica per essere portata “a dovere” sui questi percorsi super lavorati che Gardaland spostati! 😀 Abbiamo apprezzato infine la buona accelerazione in uscita dalle curve pompate e la stabilità in frenata e in percorrenza sulle immancabili brake bumps.

NOTE:

Una piccola nota negativa su cui non possiamo sorvolare è rappresentata dagli pneumatici Maxxis. Pur sottolineando le eccellenti prestazioni delle Assegai DD e Minion DD troviamo a dir poco sconveniente che un discreto numero di coperture (ancora nuove, mai utilizzate prima) avessero la carcassa sensibilmente deformata. Questo problema non è nuovo per Maxxis e riteniamo che, visti prezzi e blasone, la cosa non dovrebbe accadere.

CONCLUSIONI:

Anno per anno le e-moutainbike hanno avuto un innegabile sviluppo tecnico/telaistico che ha accompagnato il loro straordinario successo di mercato. Ad oggi siamo giunti ad un livello tale da far impallidire anche le migliori enduro muscolari in fatto di prestazioni in discesa (tempi alla mano!). Flyer, che di e-bike qualcosina ne capisce, 😉 con la Uproc6 non soltanto ha migliorato l’aspetto prestazione/piacere di guida rispetto ai modelli precedenti ma, dopo questo short test, possiamo affermare che ha alzato l’asticella anche nei confronti della concorrenza più blasonata. Chapeau!

Sito del produttore: www.flyer-bikes.com

Testo: Matteo Mezzari
Foto: Flyer, Thomas Knecht

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